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Boxe, l’addio di Wladimir Klitschko: ripercorriamo la carriera del Dr. Steelhammer

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Grande clamore nel mondo della boxe: questo giovedì, infatti, Wladimir Klitschko ha pubblicato un video attraverso il suo sito ufficiale, nel quale annuncia la fine della propria carriera professionistica (clicca qui per saperne di più). Ne approfittiamo per ripercorrere la gloriosa carriera del Dr. Steelhammer.

Nato a Semipalatinsk (città kazaka oggi nota come Semej) il 25 marzo 1976, Wladimir Wladimirowitsch Klitschko (o, più correttamente in italiano, Volodymyr Volodymyrovyč Klyčko) inizia la sua carriera da dilettante negli anni ’90. Nel 1993 si laurea campione europeo junior dei pesi massimi, mentre l’anno dopo ottiene l’argento iridato, sempre tra gli junior. Nel 1996 raggiunge l’apice della sua esperienza dilettantistica: passato ai pesi supermassimi, si prende l’argento europeo e soprattutto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996.

Soprannominato Dr. Steelhammer, Klitschko esordisce tra i professionisti il 16 novembre 1996, mettendo KO alla prima ripresa il messicano Fabián Meza sul ring tedesco di Amburgo. Dopo sedici vittorie consecutive, il pugile ucraino vince la sua prima cintura, quella WBC International dei pesi massimi, battendo in tre riprese lo statunitense Marcus McIntyre il 14 febbraio. Dopo aver difeso due volte la cintura, Klitschko la perderà nel dicembre 1998, sconfitto dall’altro statunitense Ross Puritty: la sua carriera conta a questo punto ventiquattro vittorie ed una sconfitta.

Il 17 luglio 1999 combatte contro il pugile dello Zambia Joseph Chingangu ed ottiene il titolo WBA Intercontinentale dei pesi massimi. Successivamente batterà il tedesco Axel Schulz per laurearsi campione europeo della categoria regina, raggiungendo quota ventinove vittorie. Dopo aver difeso il titolo continentale, tornerà a conquistare la cintura WBC International ai danni del tongano Paea Wolfgramm: è il 18 marzo del 2000.

Il 14 ottobre dello scorso anno, Klitschko si laurea per la prima volta campione del mondo WBO, superando ai punti lo statunitense Chris Byrd sul ring tedesco di Colonia. L’ucraino difenderà la cintura cinque volte, raggiungendo quota quaranta vittorie da “pro”, prima di concederla al sudafricano Corrie Sanders, capace di mandarlo KO al secondo round l’8 marzo 2003. Questo è il momento più buio della carriera di Klitschko: dopo aver ripreso il titolo WBA International, proverà a riconquistare anche il titolo mondiale WBO, rimasto nel frattempo vacante, ma il 10 aprile 2004 subirà un nuovo KO dallo statunitense Lamon Brewster.

Con quarantadue vittorie e tre sconfitte all’attivo, Klitschko tornerà a combattere contro Chris Byrd, allora campione mondiale IBF e IBO: il 22 aprile 2006, l’ucraino si impone in sei riprese, tornando sul tetto del mondo. Successivamente accumulerà anche altre cinture: il 23 febbraio 2008 sconfigge il russo Sultan Ibragimov ed ottiene il titolo WBO, poi, il 20 giugno 2009, supera l’uzbeko Ruslan Chagaev ed aggiunge i titoli The Ring e lineal. Infine, il 2 luglio 2011, batte ai punti il britannico David Haye e conquista anche la cintura WBA Super.

Tra le numerose difese concluse con successo, ricordiamo quella del 4 maggio 2013 contro l’italiano Francesco Pianeta, superato in sei riprese. Con un bilancio di 64 vittorie e 3 sconfitte, la battuta d’arresto arriverà il 28 novembre 2017 quando Klitschko subirà la sua quarta sconfitta, perdendo ai punti contro il britannico Tyson Fury, che si impossesserà di tutte le sue cinture. Successivamente, seguirà la sconfitta con Anthony Joshua, che mette il sigillo definitivo sul bilancio della sua carriera professionista: 64 vittorie e 5 sconfitte.

giulio.chinappi@oasport.it

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