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Tour de France 2017: un fine settimana difficile per Fabio Aru. Segnali di flessione fisica, il giorno di riposo per rinascere?

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Dall’esaltazione per la maglia gialla alle prime difficoltà dopo due settimane intensissime. Può essere riassunto in questo modo il fine settimana di Fabio Aru al Tour de France: giovedì aveva conquistato il simbolo del primato con un attacco finale in salita, aveva vestito la maglia più importante di Francia nel giorno di festa nazionale ma poi l’ha persa sabato facendosi trovare impreparato al termine di una frazione poco significativa, non riuscendo a tenere la coda dei migliori prima dello strappetto che portava sull’arrivo.

Qualche smorfia sul volta del sardo a cui manca il supporto di una squadra: il Cavaliere dei Quattro Mori sta praticamente gareggiando da solo e in prima persona deve rispondere a tutti i rivali. I primi segnali di flessione si sono visti proprio ieri pomeriggio e anche oggi Aru non è stato brillantissimo, non rispondendo in prima persona all’attacco di Uran e Bardet e non sembrando pimpante sui pedali, anche all’arrivo. C’è stanchezza nelle gambe del capitano dell’Astana che probabilmente sta pagando anche le scorie dell’infortunio che gli aveva impedito di partecipare al Giro d’Italia.

La vittoria spettacolare a La Planche è indimenticabile, la forma fisica sembrava al top fino a giovedì poi questo calo e dei primi segnali di flessione che allarmano i tanti tifosi di Fabio. Semplice stanchezza dopo 15 tappe durissime e ricche di imprevisti oppure c’è qualcosina in più che non ci deve fare stare sereni in vista della terza settimana?

Il giorno di riposo aiuterà sicuramente l’italiano, comunque secondo in classifica a soli 18” secondi da Froome e ampiamente in corsa per la vittoria o per il podio di Parigi: servirà riprendere tutte le energie sia nel lunedì di fermo totale sia martedì quando ci sarà spazio per i velocisti. Poi tra tre giorni non si potrà più scherzare: sul Galibier si giocherà un pezzo importante del Tour de France, l’Izoard sarà il giudice supremo giovedì.

 

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