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Nuoto, Mondiali Budapest 2017. Il bicchiere mezzo pieno di Martinenghi e Bianchi. Le dichiarazioni

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C’è un filo sottile che lega le prestazioni di Ilaria Bianchi e Nicolò Martinenghi. Entrambi protagonisti in mattinata, entrambi fuori di poco dalla finale rispettivamente dei 100 farfalla e dei 100 rana. Una delusione contenuta, perché i tempi tutto sommato non sono male e, nel caso del ranista lombardo, c’è di mezzo un virus con mal di gola e febbre nella controprestazione del pomeriggio.

Ilaria Bianchi si dà un 6.5 per le due prove cronometricamente simili ma tutto sommato diverse tra loro. “Tre decimi mi hanno diviso dalla finale e non era facile limarli. Sono mediamente soddisfatta delle mie due prestazioni, anche se oggi pomeriggio potevo fare meglio visto il tempo della batteria. Il passaggio a 26″9 era necessario per restare sotto la soglia dei 57″5 ma negli ultimi metri le mie braccia erano più pesanti di quelle di un facchino. Sicuramente avere davanti dei marziani come Sjoesfrom non ha aiutato la mia prestazione. Vedi che volano e la frenesia aumenta e questo non aiuta una buona distribuzione delle forze. Comunque non mi sembra di aver fatto una figuraccia. Proverò a conquistare la seconda semifinale nei 200 è lì sarebbe già un grande risultato per me“.

Nicolò Martinenghi è a metà fra il fatalista e il deluso ma regge bene il colpo per un mancato ingresso in finale che fa piuttosto male. “Al mattino ero andato piuttosto bene, avevo avuto sensazioni positive, al pomeriggio molto meno e non sono riuscito a migliorarmi ma credo di avere qualche linea di febbre e non ho controllato perché non volevo avere condizionamenti. Ho passato una brutta notte per via del mal di gola ma non cerco scuse. Ho gareggiato sui miei livelli e sapevo che per centrare la finale c’era bisogno di migliorare il record italiano ma in questa situazione era difficile. Ci ho provato, ho la coscienza a posto ma un po’ di delusione c’è. Ora vanno ricaricate le pile perché fra due giorni ci sono i 50 e voglio provarci anche lì. I 17 centesimi che mi dividono dalla finale possono essere tanti o pochi. Di sicuro i tempi si sono abbassati vertiginosamente in poco tempo e per restare ai vertici serve andare più forte”.

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