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F1, le cinque risposte che dovrà darci il GP d’Ungheria

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Il GP di Ungheria si avvicina ad ampi passi e la sensazione di trovarci di fronte ad uno degli snodi fondamentali di questa stagione di Formula Uno diviene sempre più nitida. Da una parte troviamo la Mercedes che, sulle ali dell’entusiasmo, vuole presentarsi alla sosta estiva conquistando un’altra vittoria, dall’altra c’è una Ferrari che deve stringere i denti e cercare di sfruttare un circuito favorevole. Senza dimenticare la Red Bull che all’Hungaroring si sente come a casa. Tra incognite e tensione crescente, andiamo ad analizzare le cinque maggiori domande del GP di Ungheria

1) La Ferrari riuscirà a rispondere alla Mercedes?

La domanda delle domande. La scuderia di Maranello sarà in grado di opporre una resistenza realistica alla rinata Mercedes? In poco tempo le “Frecce d’argento” hanno saputo cambiare marcia, risolvere i propri problemi e tornare ad essere la vettura di riferimento. Il vantaggio che la Ferrari aveva saputo costruirsi, sia a livello di competitività in ogni pista, sia nel comportamento con le gomme, è svanito ed è dunque giunto il momento di reagire. Un imperativo non semplice, soprattutto quando tempo materiale non ce n’è. La risposta dovrà arrivare a Budapest, per non correre il rischio di vedere scappare definitivamente la Mercedes. Se Sebastian Vettel non dovesse centrare la vittoria all’Hungaroring gli scenari per il prosieguo della stagione potrebbero farsi davvero complicati.

2) La Red Bull saprà inserirsi nel duello in vetta?

E se tra i due litiganti godesse il terzo incomodo, o meglio i terzi incomodi, sotto forma della Red Bull? Ferrari e Mercedes dovranno portare particolarmente attenzione a Daniel Ricciardo e Max Verstappen che potranno sfruttare le caratteristiche della loro RB13 sul tracciato nel quale meglio si sposano. L’Hungaroring negli ultimi anni ha spesso regalato soddisfazioni alla scuderia di Milton Keynes (come la vittoria di Ricciardo nel 2014) con la sua conformazione fatta di curve e pochi tratti veloci. La vettura disegnata da Adrian Newey ha, da sempre, elevato carico aerodinamico e in circuiti simili sa dare il proprio meglio. Le due prime della classe non avranno vita facile.

3) Cosa dovremo aspettarci dalle gomme?

Si annuncia un fine settimana nel quale spesso si parlerà degli pneumatici, per due motivi: la pista è particolarmente severa con le coperture e le forature occorse alla Ferrari a Silverstone sono un notevole campanello d’allarme per la Pirelli. Andiamo con ordine. Come tradizione l’Hungaroring presenta asfalto abrasivo e temperature elevate, ben oltre i 50 gradi. Una situazione che farà da vero e proprio ago della bilancia in ottica GP e andrà a favore di chi sarà in grado di gestire meglio la durata delle proprie gomme. Come se non bastasse, abbiamo ancora negli occhi la doppia foratura, quasi simultanea, di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen nel GP di Gran Bretagna. Un colpo che a Maranello non è certamente passato inosservato e che preoccupa. Dopo un inizio di campionato nel quale la “Rossa” era perfetta con gli pneumatici, sembra che qualche difficoltà sia sopraggiunta.

4) Valtteri Bottas saprà mettere in difficoltà Lewis Hamilton?

Dopo due gare nelle quali, prima l’uno, poi l’altro, i due piloti Mercedes hanno dovuto far fronte a penalità per la sostituzione del cambio, a Budapest (salvo ulteriori colpi di sfortuna) torneranno a lottare alla pari. In Austria fu l’inglese a partire attardato e Bottas centrò il successo, a Silverstone è stato il contrario. In Ungheria torneremo a vedere le due “Frecce d’argento” fianco a fianco. Una ulteriore occasione per Bottas per far capire all’illustre compagno di squadra che non ha la minima intenzione di mollare la presa in ottica Mondiale. Per Hamilton una situazione inaspettata, dato che in cuor suo sperava di dovere lottare solamente con Vettel in questa stagione, ma che siamo sicuri saprà gestire nel migliore dei modi. In caso contrario, dopo il titolo di Nico Rosberg, arriverebbe in pieno volto al tre volte campione del mondo, un altro pugno notevole, perchè nessuno ad inizio anno si sarebbe mai atteso un Bottas pronto a lottare per il Mondiale sin da subito. Hamilton in primis..

5) La Mercedes si confermerà imprendibile?

Sarà ancora dominio Mercedes anche in Ungheria? Dopo la rinascita avvenuta dal GP del Canada, le “Frecce d’argento” sono tornate a fare paura a tutti. Rispetto alle stagioni scorse a Brackley hanno cambiato modo di operare. Non più piccole migliorie gara per gara, ma pacchetti sostanziosi che hanno permesso un salto di qualità immediato e notevole. La Ferrari, invece, dopo anni passati con questa filosofia, sta facendo il contrario e, in questo caso, reagire in poco tempo è maggiormente complicato. La Mercedes lo sa, e cerca di approfittarne. Dopo il terribile GP di Monaco è avvenuta una vera e propria rivoluzione che ha portato a tre vittorie in quattro gare e la sensazione che il passo in avanti compiuto sia stato deciso e compiuto nel momento giusto, ovvero quando i rivali non hanno tempo per reagire. Dopo il GP di Ungheria, infatti, scatterà la sosta estiva, e non sarà semplice per la Ferrari crescere in fretta senza poter operare sulle proprie vetture. Per questo motivo la gara di domenica sarà fondamentale. Se la Mercedes non lascerà scampo agli avversari nemmeno all’Hungaroring, il titolo piloti e soprattutto quello costruttori, prenderanno la via di Brackley, anche prima del break agostano.

 

alessandro.passanti@oasport.it

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