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Ciclismo, Fabio Aru: “Capitano al Tour? Decide la strada. Il favorito è Froome, lo ammiro”

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Obbligato a rinunciare al Giro d’Italia, Fabio Aru ha come obiettivo quello di prendersi la rivincita sul Tour de France, che lo scorso anno lo ha brutalmente respinto. Il sardo, dopo l’infortunio al ginocchio di aprile, è tornato alle competizioni al Giro del Delfinato, dove ha palesato subito una buona gamba. Basterà per correre un Tour da protagonista assoluto? Intanto ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui prova a fare il punto della situazione. Eccone alcuni passaggi.

In due mesi – racconta il vincitore della Vuelta a España 2015 – ho gestito il recupero dal trauma al ginocchio, assorbito la delusione per non aver corso il Giro d’Italia e raggiunto una buona condizione. Sono soddisfatto per come ho gestito un momento molto difficile. La visita del professor Combi, il medico dell’Inter, è stata il momento chiave. Viste le lastre, mi ha detto a muso duro di scordarmi il Giro. Ho passato tutto il giorno successivo a fare fisioterapia in palestra, con mezz’ora di pausa per un’insalata. L’angoscia era finita, avevo un nuovo obiettivo“.

Fabio, poi, torna a parlare del Tour: “La crisi nella tappa di montagna di Morzine è stata terribile. Ma i miei anticorpi contro la fatica si sono rinforzati. Ho spostato in avanti il limite della sofferenza e questo mi servirà. Il favorito è sempre Froome? Sì. Al Delfinato non era al top, ma recupererà. Ammiro la sua professionalità: cura ogni dettaglio, anche insignificante. In questo siamo simili“:

In casa Astana tiene banco il dualismo tra Aru e Fuglsang, senza certezze su chi sarà il capitano. Fabio, però, non sembra preoccupato: “Con Jakub siamo fratelli di corsa. Deciderà la strada“. 

Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

Foto: Valerio Origo

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