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Ciclismo

Giro d’Italia 2017: gerarchie stabili e nessuna differenza. Solo Dumoulin perde terreno nell’ultima tappa in linea

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La 20esima tappa del Giro d’Italia 2017, con arrivo ad Asiago, ha confermato il trend degli ultimi giorni: nonostante siano arrivati gli attacchi sull’ultima salita di giornata, ancora una volta il drappello dei migliori ha chiuso la scalata e la tappa senza differenze sostanziali, con il solo Tom Dumoulin tra i migliori 6 della classifica generale che ha pagato 15” di ritardo.

A cosa va imputato questo risultato? Di certo non all’eccessiva facilità del percorso, che nell’ultima settimana ha presentato quasi esclusivamente giornate determinati per la classifica generale. Al contrario, proprio questa eccessiva difficoltà ha messo in croce le gambe dei contendenti, che non sono più riusciti a produrre scatti e attacchi atti a scavare differenze importanti. In questo Giro le tappe di montagna che hanno scavato distacchi tra gli uomini di classifica sono state sostanzialmente il Blockhaus, Oropa (in parte) e la tappa dello Stelvio (in parte). Per il resto, la giornata sulle Dolomiti, quella di ieri e di oggi si sono risolte con un nulla di fatto. Come detto, tra i migliori 6 solo Dumoulin ha perso contatto ma più per difficoltà sue che per gli attacchi degli avversari.

Lo stesso copione si è ripetuto ieri e oggi, con tutti i corridori che hanno evidenziato un dato chiaro: tutti hanno tanta fatica nelle gambe. Questo, aggiungiamo noi, potrebbe aiutare un livellamento di valori. Il Blockhaus, oltre che per la durezza della salita in sé, ha messo i big a confronto quando ancora le gambe rispondevano ai comandi. Questo ha portato ad un forcing estenuante della Movistar che ha favorito la selezione nel momento degli allunghi di Quintana. Oggi prima dello scatto di Nibali, che ha aperto le danze, la stessa squadra spagnola ha imposto un ritmo molto più blando, con diversi atleti rimasti nel gruppetto di testa. Anche i gregari hanno pagato la fatica.

A giovarne non è stato certo lo spettacolo (nonostante un’ultima frazione gradevole) e sopratutto ne esce un Giro deciso dalle cronometro, che avranno un peso specifico molto superiore alle salite. Dumoulin potrebbe vincere il Giro grazie al vantaggio accumulato contro il tempo nonostante i due minuti persi nella tappa del doppio Stelvio e il ritardo collezionato tra ieri e oggi, quando le gambe lo hanno abbandonato. Trovare una soluzione e dare una risposta è difficile, se non impossibile. Probabilmente Nibali, Zakarin, Pinot, Pozzovivo e Quintana negli ultimi giorni avevano nelle gambe le stesse prestazioni e in questo caso i risultati ottenuti sono frutto semplicemente della benzina rimasta.

Twitter: @Santo_Gianluca

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gianluca.santo@oasport.it

Foto: Foto LaPresse – Fabio Ferrari / Rcs

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