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MotoGP, GP Argentina 2017 – Pagelle: Valentino Rossi uomo derby, Marquez e Lorenzo disastrosi. Dovizioso sfortunato birillo…

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E’ da poco andato in archivio il GP d’Argentina, secondo appuntamento del Motomondiale 2017. Nella classe regina ha vinto di nuovo lui, l’astro nascente della MotoGP: Maverick Viñales. Lo spagnolo della Yamaha ha preceduto l’inossidabile team mate, Valentino Rossi, che ha così coronato al meglio il traguardo delle 350 gare nel Circus delle due ruote veloci. Jorge Lorenzo, prima, e Marc Marquez, dopo, sono usciti incredibilmente di scena nelle prime battute della corsa; il Campione in carica addirittura mentre era in fuga solitaria. Caduti e ritirati anche Dani Pedrosa, Aleix Espargaró e il povero Andrea Dovizioso, ancora una volta vittima in pista degli svarioni altrui… Stop alle anticipazioni, si spengono i semafori rossi dei preamboli e…buona lettura!

LE PAGELLE DI OA SPORT – GP D’ARGENTINA 2017 (MOTOGP)

Viñales: 9,5. Da sesto a primo. Bis iridato servito in scioltezza. Certo, tre dei cinque che precedono Maverick sulla starting grid contribuiscono loro malgrado alla sua vittoria odierna, ma ‘sto ragazzo sembra la sintesi moderna dei Lorenzo-Marquez iridati. In questo momento, quando la pista è asciutta, nessuno è più high di Top Gun.

Rossi: 9. Uomo derby alla 350^ “partita” della sua immaginifica carriera. In Argentina è ancora una volta enciclopedico, non finisce mai di mettere pezze nei momenti più difficili per sé e il suo box, non s’esaurisce mai la sua voglia di festeggiare sul podio. Un secondo posto che sarebbe da 10, per come è arrivato, peccato che il compagno di squadra gli finisca sempre davanti.

Crutchlow: 8. Terzo in qualifica, sale sul gradino più basso del podio-gara. Garanzia.

Bautista: 7,5. Otto Ducati in gara, la sua è la prima a tagliare il traguardo (quarta). E cavalca una Desmosedici GP16…

Zarco: 7. Il vincitore morale di Losail corre con la cosiddetta “carogna” in corpo. Ma stavolta prevale la razionalità e il rookie coronato francese conquista un ottimo quinto posto. Per Johann, primi meritati punti nella classe regina dove, c’è da scommetterci, farà tante altre belle figure in futuro.

Petrucci: 6+. Weekend positivo, per DesmoDani. Ha l’onore/onere di guidare una Ducati ufficiale e, nonostante non ci sia acqua in pista (il suo elemento naturale…), conquista in Sudamerica un incoraggiante settima piazza.

Dovizioso: 6. Si trasforma, per l’ennesima volta nella sua carriera, in birillo privilegiato per le palle da bowling impazzite che sfrecciano a tanti km/h sulle piste di tutto il mondo. Stava risalendo pazientemente la classifica partendo dalla 13^ posizione in griglia, ma gli tarpano le ali.

Abraham: 5,5. In gara si scioglie come neve (ceca) al sole (argentino). Partiva 2°, arriva 10°: rimandato.

Iannone: 5-. Volente o nolente, si ritrova quasi sempre invischiato nella melma…

Pedrosa: 4,5. Camomillo giù per terra fa sempre un certo effetto… Stava spingendo forte, evidentemente, troppo.

Aleix Espargaró: 4,5. Cade da “pollo” e travolge il povero, solito Andrea Dovizioso… Stava portando di nuovo in alto l’Aprila, mannaggia! Doppiamente dannoso per i colori azzurri.

Lorenzo: 4-. Rapporto idiosincratico, fin qui, quello tra Jorge e la GP17. Lungi dal voler dirimere la controversia relativa al fatal contatto con Andrea Iannone, chiude nel modo peggiore un weekend oggettivamente scadente. Profondo Rosso in salsa spagnola…

Marquez: 3. Suicidio sportivo, quello di Marc a Termas de Rio Hondo. Partiva primo, stava dominando, pareva aver messo in largo anticipo il punto esclamativo sulla gara e, invece, torna per una frazione di secondo il Marquez 1.0 che (senz’altro vincente) di tanto in tanto si faceva dominare dall’istinto “folle”… Un raptus argentino che gli costa carissimo: peggio per lui non dovesse rispolverare il Fenomeno-Ragioniere visto nel 2016.

giuseppe.urbano@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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