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Formula 1

F1: Sebastian Vettel, il campione di cui aveva bisogno la Ferrari

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Sono passate solo due gare dall’inizio del Mondiale di F1 2017 e l’aria in Ferrari è già diversa dall’anno passato. Il bilancio di una vittoria ed un secondo posto nei primi due round dell’Australia e della Cina parla chiaro. La SF70H è una vettura nata bene e, con l’adeguato sviluppo, potrà lottare per il vertice con la Mercedes. Una monoposto che, soprattutto tra le mani di Sebastian Vettel, sembra essere veloce, ben equilibrata ed affidabile. Performante in qualifica ed in gara la nuova creatura di Maranello può ambire a qualsiasi traguardo ed a Stoccarda sanno di non poter essere troppo tranquilli.

Uno dei fautori di questa rinascita rossa è lo stesso Vettel, tornato ad essere straordinariamente preciso in pista ed in grado di sorpassi di pregevolissima fattura come quelli ai danni di Kimi Raikkonen e Daniel Ricciardo nell’appuntamento di Shanghai. Due manovre che, come si suol dire, valgono il prezzo del biglietto, caratterizzanti l’eccezionale prestazione del teutonico, sempre più in confidenza con la macchina.

Una corsa da leader per Seb perchè il 29enne di Heppenheim è questo. 43 vittorie, 88 podi, 46 pole non sono frutto, come sosteneva qualcuno, di Adrian Newey o della forza della Red Bull. Con vetture nelle quali il pilota è tornato a fare un minimo di differenza, quel che riesce a mettere in pista il nuovo cavaliere in Rosso è evidente. E’ lui l’alfiere su cui la Scuderia può puntare per l’iride senza più esitazioni. 

Prodigo di consigli e confronti fino a tarda notte nel box, l’abnegazione verso il team è totale per un racing driver innamorato del correre e della Ferrari. Non si vuol cadere nella retorica ma forse Sebastian era il campione che serviva al Cavallino Rampante. Un personaggio meno mediatico di Fernando Alonso e più incline ad una visione collettiva del lavoro.

Ora è presto per dire come finirà, ma il titolo iridato non pare essere più una chimera.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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