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Formula 1

F1, analisi GP Russia 2017: super Bottas, Ferrari male al via, Hamilton anonimo, Red Bull in crisi nera, Force India solida

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Il GP di Russia che non ti aspetti. Si pensava ad una Ferrari in fuga, visti i problemi delle Mercedes nel corso del weekend, invece arriva la sorpresa Valtteri Bottas che disputa una prima parte di gara monumentale, resiste al ritorno di un ottimo Sebastian Vettel (sempre più leader del Mondiale) e stacca il compagno di scuderia Lewis Hamilton di oltre 30 secondi. In terza posizione Kimi Raikkonen che ha l’unica pecca di sbagliare la partenza e permettere il sorpasso immediato del suo connazionale, quindi troviamo l’unica Red Bull rimasta, quella di Max Verstappen, con un distacco abissale, le due Force India, un incredibile Nico Hulkenberg con la Renault, Felipe Massa e Carlos Sainz.

FERRARIA Maranello sognavano una doppietta o, quantomeno, la terza vittoria stagionale su quattro corse. Invece, dopo pochi metri, i sogni sono svaniti. Partenza normale di Vettel, così così di Raikkonen, che permette a Bottas di mettersi in scia al tedesco e, sfruttando il lunghissimo rettilineo di Sochi, di prendere il comando. Le “Rosse” hanno provato a gestire il primo scorcio del GP, con Vettel che, però, si è ritrovato a quasi 5 secondi dal leader che teneva un ritmo impensabile fino alla giornata di ieri. La Ferrari ha sofferto, come tutti gli altri, di blistering nelle gomme, ma ha saputo sfruttarle, nonostante tutto. Vettel, infatti, è stato in grado di portare le sue UltraSoft fino al giro numero 34 per provare il tutto per tutto con SuperSoft più fresche nel finale. Il gap nei confronti di Bottas s’è ridotto fino a qualche decimo negli ultimi chilometri, ma non è bastato per sferrare l’attacco. Con il senno di poi due piloti sul podio, e Vettel che allunga su Hamilton in classifica, non sono certo da buttare, ma si sognava ben altro , quantomeno fino al via.

MERCEDES – Veramente un GP a due facce. Strepitoso Bottas, quasi perfetto. Male, e non poco, Hamilton che si becca 36 secondi dal compagno. Il finlandese ha centrato la sua prima vittoria in carriera grazie ad un’ottima partenza, un primo scorcio di gara impressionante, e una difesa solidissima (a parte un errore nel giro numero 38 che rischiava di costargli a caro prezzo). Dall’altra parte Hamilton ha vissuto, e concluso, un fine settimana anonimo, senza guizzi, e nel quale esce con le ossa rotte. La macchina oggi ha stupito. Fino alle prove di ieri appariva indietro rispetto alle Ferrari, ma oggi, grazie anche a temperature tropicali per essere in Russia, con Bottas ha saputo estrarre il massimo dalla sua W08. Vittoria, dunque, importante e fondamentale per rispondere ai rivali e nel momento più complicato degli ultimi tempi.

RED BULL – Quando finiranno di accusare la Power Unit Renault di ogni loro colpa? La RB13 non è una vettura competitiva. Punto. Indietro anni luce rispetto a Ferrari e Mercedes e quasi mai in grado di essere della partita. Oggi Daniel Ricciardo ha chiuso la sua domenica dopo appena sei giri per problemi tecnici, mentre il suo compagno è arrivato quinto ma con un gap quasi imbarazzante di un minuto (e un ritmo di quasi 1,5 secondi più lento dei primi). No, non è un refuso, un minuto! C’è tanto da lavorare, sotto tutti gli aspetti. Segnali incoraggianti all’orizzonte, tuttavia, non se ne vedono.

FORCE INDIA – Le qualifiche di ieri avevano già fatto capire che le vetture tinte di rosa avrebbero fatto bene in questo GP di Russia e il sesto posto di Sergio Perez ed il settimo di Esteban Ocon l’hanno confermato. Il divario è enorme (quasi un minuto e mezzo dalla vetta) ma la Force India dalla gara sa sempre ottenere il massimo.

RENAULT – A proposito di due facce. Come al solito Jolyon Palmer chiude la sua gara dopo pochi chilometri per un contatto con Romain Grosjean, mentre Nico Hulkenberg sorprende con un brillante ottavo posto. Su tutto, però, vanno sottolineati i 39 giri completati dal tedesco sulle UltraSoft, un vero e proprio record. Segnali incoraggianti.

WILLIAMS – La scuderia meno inquadrata di questo inizio di campionato. Felipe Massa conclude con un anonimo nono posto (facendo arrabbiare Vettel non dandogli strada) mentre Stroll è undicesimo. Un passo indietro rispetto al Bahrain e la sensazione che, se non sapranno progredire, le avversarie potranno sorpassarli in fretta.

TORO ROSSO Un punticino per Carlos Sainz che precede di due posizioni il padrone di casa Daniil Kvyat. La macchina non è brillante e non è competitiva, per cui più di così era dura pretendere. Quantomeno, in questo weekend, non ci sono stati problemi tecnici.

MCLAREN – La regina dei problemi tecnici è la scuderia di Woking. Stoffel Vandoorne chiude quattordicesimo dopo essere partito ultimo per una penalità, mentre Fernando Alonso non completa nemmeno il giro di allineamento perchè il suo motore decide (per l’ennesima volta) di lasciarlo a piedi. Siamo quasi al ridicolo. Una vergogna per un team storico come quello inglese.

HAAS – Weekend da incubo per Romain Grosjean, ieri ultimo in qualifica e oggi primo a commettere un grave errore, andando a tamponare Palmer in curva 1, costringendo entrambi al ritiro. Kevin Magnussen è tredicesimo, ma è davvero troppo poco.

SAUBER – Le ultime posizioni sono sempre prenotate da Pascal Wehrlein e Marcus Ericsson che portano le loro monoposto al traguardo ma entrambe a quasi due giri di distacco.

Alessandro.passanti@oasport.it

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