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Boxe, Wladimir Klitschko: inguaribile romantico della Nobile Arte, a 41 anni la grinta del Leone. Joshua più forte, lui mai domo

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Un vero eroe, un combattente all’antica, una di quelle icone capace di far innamorare gli appassionati e non. Dopo aver dominato per un decennio abbondante, quasi con lo stesso copione in tutti i match, Wladimir Klitschko ha cambiato sceneggiatura e in un incontro ai limiti dell’incredibile si è riavvicinato alle grandi masse, mettendo in mostra tutto il suo cuore e la sua caparbietà.

A 41 anni appena compiuti, l’ucraino è crollato sotto i colpi di Anthony Joshua nel Mondiale dei pesi massimi (cinture WBA, IBF, IBO) ma ha dato dimostrazione di quanto il carattere, la grinta, l’esperienza e l’amore per lo sport possono fare. Contro un avversario più di giovane di ben 24 primavere e che combatteva in casa davanti a 90mila spettatori, il grande Klitchko ha fatto capire ancora una volta cosa sia la boxe, quella degli inguaribili romantici, della battaglia frontale, dello scontro a viso aperto fatto di pochi tatticismi e di tante “scazzottate”.

Botte, legnate, pugni violentissimi, con alla base una grande tecnica, sono stati i grandi protagonisti del Wembley Stadium e di uno degli incontri più belli della storia contemporanea per quanto riguarda la categoria regina. Klistchko non ha sfigurato, anzi. Ha pure messo al tappeto l’avversario durante la sesta ripresa dopo un quinto round drammatico e degno della sceneggiatura di un film. Ha tenuto in mano il pallino del combattimento per le successive tre frazioni poi all’undicesimo si è dovuto inchinare sotto le combinazioni letali di uno scatenato Joshua che si è confermato imbattibile (19 vittorie, tutte per ko, quella di ieri è la prima dopo la settima ripresa).

Anche nel momento di maggior difficoltà, dopo essere crollato a terra per due volte nel giro di venti secondi, si è rimesso in piedi da solo. Voleva l’ultima campanella, desiderava chiudere in piedi un match che a quel punto sembrava comunque pendere dalla parte del nuovo Re dei pesi massimi. Solo un vero Campione, contro l’età e contro tutti, si sarebbe spinto a tanto. Ci ha provato, rendendo onore alla Nobile Arte. Wladimir potrebbe aver chiuso qui la sua gloriosa carriera, costellata di due titoli iridati, ma lasciando un segno intangibile sulla storia della Grande Boxe.

 

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