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Boxe: per Anthony Joshua è arrivata la consacrazione, il britannico è un vero campione

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In Italia c’è ancora chi lo ricorda solo per la finale olimpica dei pesi supermassimi a Londra 2012, quella vinta contro Roberto Cammarelle, ma nel frattempo Anthony Joshua ne ha fatta di strada. Il ventisettenne britannico si sta infatti costruendo una carriera da professionista di altissimo livello, il cui apice – fino ad ora – è rappresentato dalla vittoria ottenuta ieri sera contro l’ucraino Wladimir Klitschko.

Nonostante un record immacolato sin dal suo esordio nel professionismo (avvenuto il 5 ottobre 2013 con una vittoria alla prima ripresa sull’italiano Emanuele Leo), Joshua veniva snobbato da molti per non aver ancora incontrato un avversario blasonato ed all’altezza del confronto. In effetti, i concorrenti superati dal pugile di Watford, anche quelli battuti nei match mondiali, tutti statunitensi, erano ottimi pugili ma non campioni: Charles Martin si era preso il titolo iridato IBF grazie alla squalifica di Tyson Fury, Dominic Breazeale si presentava da imbattuto ma senza aver mai affrontato grandi avversari, Éric Molina aveva già perso un match iridato contro Deontay Wilder.

Nonostante le diciotto vittorie prima del limite in altrettanti match disputati, a Joshua mancava ancora la ciliegina sulla torta che lo proiettasse direttamente tra i grandi campioni della nostra epoca: la consacrazione è finalmente arrivata con un successo su uno dei pugili che ha fatto la storia recente di questo sport. Qualcuno potrà ancora obiettare che l’ultraquarantenne Klitschko non sia più quello dei giorni d’oro, ma sicuramente il nome dell’ucraino resta uno di quelli più suggestivi nel mondo della nobile arte, quello di un atleta che è stato in grado di restare imbattuto per undici anni consecutivi, fino alla sconfitta con Fury.

Se a tutto questo si aggiunge che Joshua, oramai campione mondiale da un anno, ha un’età ancora verde per un pugile professionista, ci viene da pensare che potremmo essere di fronte all’inizio di una nuova epopea nei pesi massimi, proprio come quella che ha visto protagonista Klitschko dal 2004 al 2015. Per ora, il britannico si è accontentato di accumulare tre cinture mondiali (WBA, IBF e IBO), ma non è detto che in futuro non provi ad arricchire il suo palmarès, puntando all’unificazione dei titoli iridati della categoria regina.

giulio.chinappi@oasport.it

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Immagine: Anthony Joshua (Facebook)

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