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Formula 1

F1, GP d’Australia 2017 – Analisi Qualifiche: Lewis Hamilton è in pole, ma Sebastian Vettel e la Ferrari sono vicinissimi

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Inizia la stagione di F1 2017 ed è sempre Lewis Hamilton a piazzare la pole position (la sessantaduesima in carriera) ma a differenza degli ultimi tre anni, ha dovuto sudare parecchio per partire davanti a tutti. E non solo per colpa del suo compagno di Scuderia com’era abituato, ma oggi ci s’è messa, eccome, anche la Ferrari che ha piazzato, infatti, Sebastian Vettel al suo fianco (ad appena 268 millesimi dall’inglese), e Kimi Raikkonen in quarta posizione. La rossa c’è, è competitiva, e pronta alla zampata per la vittoria (ha anche salvato un treno di UltraSoft girando nella Q1 con le UltraSoft, gomme che nessun altro ha montato). La distanza è davvero ravvicinata e, come inizio di Campionato, non potevano sperare in meglio in quel di Maranello. Disastroso, invece, Daniel Ricciardo che sbatte nella Q3, mentre ottimo Romain Grosjean, sesto con la sua Haas.

Tutti si immaginavano una Mercedes dominante come nelle ultime stagioni, ma così non è stato. Le frecce d’argento si sono dimostrate ancora la Scuderia da battere, almeno con Lewis Hamilton (che domani, a differenza di tutti gli altri, prenderà il via con gomme UltraSoft che hanno svolto Q1 e Q2), ma le Ferrari sono lì, a meno di tre decimi con Sebastian Vettel. Un inizio davvero positivo e che fa ben sperare per la Scuderia di Maranello, dopo tanti dubbi e curiosità post-test di Barcellona. Il gap s’è ridotto e domani vedremo una splendida battaglia per prime posizioni e vittoria. Le rosse si stanno dimostrando vetture veloci e costanti e che, in diversi settori del tracciato di Melbourne, fanno addirittura meglio dei rivali. Hamilton, in effetti, ha costruito il suo vantaggio nel T1, mentre nel T2, e soprattutto nel T3, i tempi migliori li ha fatti segnare Vettel.

Chi finisce dietro la lavagna è, senza dubbio, la Red Bull che non va oltre ad un quinto posto con Max Verstappen e vede Daniel Ricciardo addirittura decimo per un grave errore nella Q3 che l’ha visto uscire di pista e andare a rovinare la sua RB13. Al netto degli errori, è chiaro che la monoposto con i due tori sulla livrea è ancora indietro rispetto a Ferrari e Mercedes, ed il distacco di oltre un secondo lascia tutti a bocca aperta.

Sorprende la Haas, quantomeno con Romain Grosjean, splendido sesto, mentre per trovare il compagno di Scuderia Kevin Magnussen bisogna scendere fino alla posizione numero 17. Un divario incredibile tra i due. Molto bene anche Felipe Massa, settimo con la Williams e, come per Grosjean, con un abisso di vantaggio rispetto al compagno, Lance Stroll, che in mattinata ha rovinato la vettura e in qualifica ha chiuso penultimo. Discorso simile per la Renault. Benino Nico Hulkenberg, dodicesimo, dopo una buona Q1, mentre il suo compagno Jolyon Palmer è ultimo, dopo due botti in due giorni nelle prove libere.

Buona nota di giornata la Toro Rosso, stabilmente nella top ten (ottava e nona con Carlos Sainz e Daniil Kvyat) che conferma la crescita di una vettura che, ad inizio test, sembrava indietro anni luce rispetto alla concorrenza.

Male, e non era facile da dirsi, la Force India. La Scuderia “all-pinknon vede la Q3 nemmeno con Sergio Perez, e questa sì che è una notizia, e soprattutto conferma che la nuova vettura non è ancora competitiva, nonostante la Power Unit Mercedes. Esteban Ocon passa alla Q2 a sua volta, ma con molta fatica.

Soliti discorsi, e di sicuro non positivi, per la McLaren. Stoffel Vandoorne ha potuto effettuare un solo giro veloce nella Q1 per colpa di problemi di pescaggio della benzina, e la sua giornata s’è quindi chiusa rapidamente. Poco meglio per Fernando Alonso, che ha passato il primo taglio, ma ha dovuto far fronte a problemi di perdita di potenza della Power Unit Honda. Tredicesima posizione con pochi sorrisi per lo spagnolo.

Capitolo Sauber. La sorpresa di questa prima sessione di qualifiche è, ovviamente, la presenza del nostro Antonio Giovinazzi al posto di Pascal Wehrlein sulla monoposto svizzera. Il giovane pilota di Martina Franca ha sostituito il collega tedesco (ancora non pronto dal punto di vista fisico), ha mosso i primi passi nella FP3 e, infine, ha disputato un’ottima Q1, subendo il taglio per appena 180 millesimi nei confronti del compagno di Scuderia Marcus Ericsson. Peccato, perchè Giovinazzi ha fatto vedere di essere pronto e competitivo. Un raggio di luce per la Sauber (che tutto sommato ha sfiorato una doppia Q2, più per demeriti altrui) e, soprattutto, per l’Italia che rivede un proprio rappresentante in F1 dopo sei anni.

Griglia di partenza:

1 HAMILTON MERCEDES
2 VETTEL FERRARI
3 BOTTAS MERCEDES
4 RAIKKONEN FERRARI
5 VERSTAPPEN RED BULL
6 GROSJEAN HAAS
7 MASSA WILLIAMS
8 SAINZ TORO ROSSO
9 KVYAT TORO ROSSO
10 RICCIARDO RED BULL

11 PEREZ FORCE INDIA
12 HULKENBERG RENAULT
13 ALONSO MCLAREN
14 OCON FORCE INDIA
15 ERICSSON SAUBER

16 GIOVINAZZI SAUBER
17 MAGNUSSEN HAAS
18 VANDOORNE MCLAREN
19 STROLL WILLIAMS
20 PALMER RENAULT

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