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Rugby, Sei Nazioni 2017: Italia-Irlanda. I 50.000 dell’Olimpico pronti a spingere gli azzurri verso la Storia, massima attenzione ai dettagli. Vietato prestare il fianco ad un avversario ferito

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Pochissime ore ancora e lo Stadio Olimpico di Roma è pronto ad alzare il sipario sul secondo impegno dell‘Italrugby nel Sei Nazioni 2017: i 50.000 tifosi attesi sugli spalti tenteranno infatti di intimorire la corazzata irlandese che si presenta a questo appuntamento con il coltello fra i denti vista la sconfitta al debutto subita ai danni della Scozia. Gli azzurri, dal canto loro, dovranno cercare di limare quelle imperfezioni che hanno costretto ad un secondo tempo di eccessiva sofferenza contro il Galles, oltre alla consapevolezza che l’aspetto della disciplina risulterà fondamentale al fine di non concedere troppi punti ai rivali come accaduto la settimana scorsa.

“L’Irlanda viene da una sconfitta bruciante contro la Scozia e, sicuramente, contro di noi vorrà riscattarsi – ha dichiarato Parisse – È una squadra molto particolare che, grazie al suo allenatore e al grande lavoro di analisi dei match che viene fatto dallo staff, ha la facoltà di sapersi adattare molto bene al gioco di tutte le squadre che incontra. Di certo domani gli irlandesi ci riserveranno qualche sorpresa pensata apposta per noi”.

“Sicuramente per Conor questa sarà una partita un po’ speciale, è inutile negarlo, ma l’approccio al match sarà sempre lo stesso di quelli giocati finora con lui alla guida di questa squadra – ha proseguito il capitano azzurro – Non smetterò mai di dire che da quando O’Shea è arrivato da noi si respira un clima diverso. Lui sta puntando molto ad un cambio di mentalità: non è facile, soprattutto perché la maggior parte dei ragazzi arriva da due team, le Zebre e la Benetton, che non sono proprio in un buon periodo di risultati. Comunque, ci stiamo provando e alla lunga ci riusciremo di certo”.

Gli ingredienti per assistere ad un grande pomeriggio di rugby ci sono tutti dunque, nella speranza che i nostri portacolori riescano anche a sfatare quel tabù Olimpico che prosegue dal lontano 2013, quando ci togliemmo lo sfizio di battere proprio i nostri avversari odierni. Il cambio di attitudine e approccio mentale sotto la guida del nuovo tecnico è evidente, tutto il movimento ne ha beneficiato a partire dalle franchigie, a cui si aggiunge inoltre un ricambio generazionale teso a costituire le basi per un futuro che non appare più così oscuro come qualche anno fa. XV Leoni sono pronti ad infuocare il terreno di gioco, di fronte una squadra ferita ma battagliera più che mai, ben consci del fatto che se la Nazionale dovesse continuare ad aggiungere tasselli al proprio percorso di crescita nessuna aspirazione potrà definirsi irrealizzabile.

simone.brugnoli@oasport.it

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Foto: Pagina Facebook FIR

 

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