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Judo, Matteo Medves in ESCLUSIVA: “L’unico pensiero che ho è proiettare il mio avversario”

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Ventiduenne di Udine, Matteo Medves ha vissuto in questo mese di febbraio la propria consacrazione sportiva, almeno per quanto riguarda la prima parte della sua giovane carriera, conquistando il suo primo titolo nazionale assoluto nella categoria 66 kg e la sua prima finale in un torneo valido per il ranking mondiale, l’European Open di Roma, perdendo solamente contro il campione mondiale e vicecampione olimpico An Ba-Ul (Corea del Sud).

Matteo Medves, possiamo dire che sei stato il judoka rivelazione di questo mese di febbraio. Qual è il percorso che ti ha portato a questa esplosione?

Mi sono preparato molto bene per gli Assoluti di tre settimane fa. A dicembre sono partito con il mio gruppo sportivo, le Fiamme Oro, per il Giappone, dove siamo stati quindici giorni ad allenarci. Dopo le vacanze di Natale è stata la volta dell’Olympic Training Camp a Mittersill, in Austria. In aggiunta all’allenamento svolto in palestra, tutto questo mi ha portato agli Assoluti assolutamente in forma. E questo si è visto non tanto nel risultato, quanto nel modo in cui ho affrontato gli incontri e in come ho saputo risolverli“.

Dopo due medaglie di bronzo, sei riuscito a conquistare il tuo primo titolo assoluto. Raccontaci com’è andata.

Per gli Assoluti avevo aspettative da podio. Ero consapevole delle mie capacità e sapevo che potevo arrivare in alto. Dopo il primo incontro, ho capito che quello sarebbe stato il mio giorno. Che nessuno si sarebbe frapposto tra me ed il gradino più alto. E così è stato. Ad ogni incontro ho piazzato punto – che col nuovo regolamento è fondamentale, in quanto le sanzioni non assegnano più la vittoria – ed in finale ho chiuso l’incontro per immobilizzazione dopo aver fatto segnare un waza-ari sul tabellone dei punteggi. In generale giornata perfetta“.

A Roma hai disputato la tua prima finale di un European Open. Alla fine è arrivato l’argento dopo una bella sfida con il campione mondiale An Ba-Ul. A cosa hai pensato prima di affrontare il coreano? E cosa cambieresti in vista di una prossima sfida con lui?

Prima di affrontare il coreano mi sono detto di salire sul tatami a mente libera, aperto ad ogni possibilità mi si presentasse davanti. La verità è che purtroppo non sono riuscito a farlo… forse per la caratura dell’avversario che mi sono trovato davanti sono stato troppo monodirezionale. Non ho combattuto come so fare, e magari se avessi cambiato direzione, scombinato le carte sul tavolo, avrei potuto trovare la soluzione per un incontro così difficile. Sicuramente la prossima volta che me lo troverò davanti farò di tutto per cambiare il verdetto finale“.

La categoria 66 kg è quella di Fabio Basile, che proprio contro An ha ottenuto il suo titolo olimpico. Hai la stessa età di Fabio, e per forza di cose ti troverai a confrontarti con lui: come vedi questa rivalità interna in prospettiva?

Fabio è un atleta che stimo molto e che vedo quasi quotidianamente a Roma. Avere il campione olimpico in categoria è sicuramente uno stimolo in più per me, che voglio arrivare dove è arrivato lui. D’altronde per migliorare è necessario confrontarsi con i migliori, per poi diventare i migliori a propria volta“.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi ed i prossimi tornei che disputerai? Con i tuoi risultati attuali, supponiamo che tu possa puntare alla convocazione per gli Europei, sfruttando anche la possibilità di schierare due atleti in una stessa categoria.

L’unico obiettivo che mi pongo è vincere tutto quello che posso vincere in tutte le gare in cui gareggerò. Che siano Europei, Grand Prix o Continental Open l’unico pensiero che ho ora come ora è proiettare il mio avversario“.

A parte il judo, quali sono i tuoi impegni e le tue passioni?

Mi dedico alla lettura, ma non disprezzo una partita alla play station con i miei compagni in caserma. Nei weekend liberi mi piace molto “perdermi” a Roma e visitarla in tutte le sue sfumature. Vorrei aggiungere dei ringraziamenti per questo punto di partenza: ringrazio la mia famiglia, la mia ragazza, il mio vecchio club e le Fiamme Oro“.

giulio.chinappi@oasport.it

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Immagine: Fijlkam – Emanuele Di Feliciantonio

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