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Atletica, Andrew Howe: “Mai stato così bene! La collaborazione con Fabrizio Donato fa sognare”

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Dopo quasi sette anni difficili, complicati, ricchi di problemi fisici e infortuni, durante i quali ha fatto fatica a esibirsi nel migliore dei modi, Andrew Howe è tornato. Nel weekend ha saltato un convincente 7.89, a un solo centimetro dal minimo per gli Europei indoor. Attualmente il laziale è seguito da Fabrizio Donato e Howe dà i meriti di questa risalita proprio al bronzo olimpico. Oggi ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

Alla domanda se si può vincere, Andrew risponde in maniera sicura “Siamo solo all’inizio, il tragitto è nuovo e pieno di insidie, ma raramente sono stato così a mio agio in atletica. Fabrizio è un grande, un numero 1. Un vero professionista che, in quel che fa, mette tanta passione. In Italia, da Tortu a Jacobs, i talenti non mancano ma la gestione di certi passaggi è delicata. Uno come lui sa come affrontarli”.

 

Non è stato facile convincere Fabrizio Donato ad avviare questa collaborazione: Forse all’inizio era un po’ titubante, ho la nomea di uno che non fa sempre sul serio. Ma credo di averla presto smentita. Anche se, all’inizio, non tutti i giorni sono stati facili. Ero piuttosto mal messo. Non mi allenavo da giugno e ho anche dovuto smaltire 4kg”.

Ci conosciamo da tanto tempo, ma non ci siamo mai frequentati fuori da raduni o trasferte. Dopo un anno e mezzo a Goteborg con Yannick Tregaro, che lunedì mi ha telefonato per farmi i complimenti, sentivo la necessità di provare a ripartire ancora una volta da zero. Mi sono confrontato con gente dell’ambiente, poi l’idea è stata mia. Un messaggio, una telefonata e via. Anche lui stava per cominciare una nuova fase della carriera, non più in simbiosi con coach Roberto Pericoli, al quale resta legatissimo. Ora fa da solo. E la sfida è doppia”.

Tecnicamente ha deciso di iniziare a staccare col sinistro: “Da 18 settimane, da quando ho ripreso, il tendine operato nel 2009 e nel 2011 non si fa sentire. Il polpaccio è un po’ più piccolo di una volta, ma poco importa. Piuttosto Fabrizio ha ancora un problemino: nelle prossime ore un consulto chiarirà la situazione. Stesse bene, nel triplo farebbe sempre 17 metri a occhi chiusi”.

 

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