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Ginnastica, l’importanza di andare negli USA per l’Italia. Gli stage all’estero delle azzurrine: imparare dalle Big Mondiali, l’occasione per crescere e puntare in alto

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Fare esperienza all’estero è sempre importantissimo, nella vita come nello sport. Affrontare delle esperienze in terra straniera ti permette di respirare l’aria del mondo, di dare un’occhiata ad altri metodi di lavoro, di apprendere metodologie di scuole al momento più avanzate rispetto alla nostra, di osservare in prima persona come lavorano i migliori esponenti internazionali di una discipline.

Confrontarsi con le eccellenze e misurarsi con le loro tecniche, anche se solo per un periodo limitato, è una delle strade più efficienti per migliorare il proprio livello e crescere costantemente. Quel desiderio di crescere sotto il profilo tecnico che sembra scorrere nel sangue delle nostre piccole ginnaste, classi 2001-2003 che stamattina si sono involate alla volta di Dallas per dieci giorni in allenamenti in Texas nella palestra di Kim Zsmeskal, ex Campionessa del Mondo all-around.

Dieci azzurrine oltreoceano per una decina giorni rappresentano un investimento economico importante ma assolutamente necessario e fondamentale per la loro formazione personale e per i coach che potranno così arricchire notevolmente il loro bagaglio. Non è la prima volta che l’Italia di ginnastica artistica femminile effettua questi viaggi, questa volta in maniera così concentrata e numerosa con un gruppo che punta senza mezzi termine alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

 

Poter osservare da vicino gli USA, il Paese faro della Polvere di Magnesio nell’ultimo decennio, non può far altro che bene a tutte le azzurrine. Spesso il livello tecnico viene da un’accurata metodologia che porta il singolo atleta ad alti livelli: l’Italia prova a guardare da vicino le big della ginnastica artistica per provare a fare la differenza, per raggiungere risultati mai agguantati.

Giorgia Villa, le gemelle D’Amato, Elisa Iorio e tutte le altre ragazze (purtroppo sono assenti Basile, Maggio e Cocciolo per problemi fisici) dovranno vivere questa possibilità con assoluta serenità, dovranno semplicemente essere se stesse e farsi avvolgere da quello che le circonda, ginnaste americane comprese. La bontà della scelta di effettuare degli stage all’estero (speriamo che questo non sia l’unico) è fruttuosa e darà dei vantaggi in futuro: bisognerà soltanto capirne la portata, come spesso accade in altri sport. Certe occasioni, se colte nel miglior dei modi e seguite da un lavoro d’eccellenza, fanno solo che bene a tutto il movimento.

 

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