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Combinata nordica, Coppa del Mondo 2016/17: le ambizioni della squadra italiana. Costa punta al primo podio, Pittin vuol tornare protagonista

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Cresce l’attesa per le prime due gundersen della Coppa del Mondo 2016/17 di combinata nordica, che si disputeranno nel prossimo weekend a Ruka. L’Italia si presenterà ai blocchi di partenza in Finlandia con un solo atleta, Samuel Costa, l’unico in grado di trovare sempre le giuste sensazioni dal trampolino lungo, specialità in cui sta affinando ulteriormente la tecnica per poter competere con i migliori al mondo e partire con un discreto margine nel fondo, dove paga ancora a caro prezzo un’affinità non proprio perfetta con la disciplina. Costa nella scorsa stagione è riuscito ad agguantare a Chaux-Neuve il suo miglior risultato in carriera in Coppa del Mondo, un settimo posto che rappresenta un buon viatico in prospettiva futura, ma che sarà difficile confermare a Ruka su un trampolino storicamente ostico per i colori azzurri. Il 23enne bolzanino è stato di gran lunga il miglior combinatista italiano nel corso della passata stagione, ma dovrà effettuare progressi soprattutto nel fondo se vorrà ambire a conquistare almeno il suo primo podio in coppa.

L’ascesa di Costa, tuttavia, è coincisa con l’anno nero di Alessandro Pittin, reduce da un’involuzione che dipende da fattori psicologici prima ancora che tecnici. A 26 anni, il fuoriclasse carnico può già vantare un bronzo olimpico, un argento mondiale e 3 vittorie in Coppa del Mondo nel suo magico weekend di gennaio 2012 a Chaux-Neuve, ma da qualche tempo non riesce a cogliere risultati degni del suo immenso talento. La condotta di gara di Pittin è ormai proverbiale: agli evidenti limiti nel salto, soprattutto dal trampolino lungo, il campione di Tolmezzo è solito sopperire con un’impetuosa rimonta nel fondo, specialità di cui è forse il migliore dell’intero lotto. I risultati scadenti della passata stagione, tuttavia, lo hanno spinto a prendersi una pausa di riflessione per analizzare cosa non stesse funzionando al meglio e staccare un po’ la spina con l’agonismo in un’annata in cui ha ingoiato troppi bocconi amari. Pittin a Ruka non ci sarà, una decisione tutto sommato sommato saggia, considerando che il campo di gara è assolutamente inadatto alle sue caratteristiche tecniche, ma dovrà necessariamente ritrovare lo smalto dei tempi migliori a partire dal weekend successivo a Lillehammer se vorrà presentarsi ai Mondali di Lahti per ambire a qualcosa di più di un semplice piazzamento di prestigio.

Alle spalle di Pittin e Costa, faticano a carburare Mattia Runggaldier e Manuel Maierhofer, le cui vittorie tra gli juniores non hanno poi trovato conferma tra i senior. Ormai 24enni, entrambi dovranno necessariamente compiere a breve il salto di qualità, se non vorranno finire presto nel limbo degli incompiuti. Meritano, infine, un capitolo a parte Armin Bauer e Lukas Runggaldier, due atleti estremamente solidi e in grado di piazzarsi fra i primi 20 in ogni contesto di gara, ma reduci anch’essi da una stagione al di sotto delle attese. La loro rinascita potrebbe tornare utile soprattutto per la staffetta, ma non è escluso che possano togliersi qualche discreta soddisfazione anche nelle gare individuali.

mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Twitter Red Bull Italy

 

 

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