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Rugby a 7

Rugby a 7, Rio 2016, il regolamento del seven: mischia a 3 e drop per trasformare la meta

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Con l’avvento delle Olimpiadi di Rio 2016 i Giochi riaccolgono il rugby. Nel programma delle imminenti Olimpiadi spazio infatti al torneo maschile ed al torneo femminile, ma nella variante del rugby a 7. Vi ricordiamo che l’ultima edizione in cui fu presente il rugby a 15 risale a Parigi 1924.

Capiamo ora quali sono le differenze tra le due versioni, e scopriamo le regole del rugby a 7, detto anche seven. Come si può evincere dal nome, i giocatori in campo durante un match di seven sono appunto 7 (3 avanti, un mediano di mischia, 3 trequarti), con 5 pronti a sostituirli. Il campo ha le stesse dimensioni del terreno di gioco utilizzato per il 15, per questo motivo gli atleti scelti in gran parte per il 7 sono agili e veloci. La partita si divide in due tempi da 7 minuti, con un breve intervallo, mentre il tempo di gioco cambia per gli incontri valevoli per le medaglie o per i titoli continentali e mondiali. I match di finale durano infatti 10 minuti per tempo, con un intervallo leggermente superiore. In caso di parità sono previsti i tempi supplementari.

Per quanto riguarda le regole prettamente tecnico-tattiche, c’è da dire che le mischie ordinate, e le rimesse laterali, prevedono l’utilizzo di 3 giocatori. La trasformazione di una meta avviene calciando il drop e non un piazzato. Inoltre, al contrario del 15, la squadra a far riprendere il gioco dopo la realizzazione di una meta è la squadra che l’ha appena realizzata. Infine, il cartellino giallo comporta 2 minuti di sospensione.

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ciro.salvini@oasport.it

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