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Pentathlon: indicazioni incoraggianti dagli azzurri impegnati a Rio, ma la medaglia olimpica manca da 24 anni…

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L’ottavo posto di Alice Sotero e il quinto (beffardo) di Riccardo De Luca, conseguiti a Rio 2016, sono da considerare buone prestazioni per il nostro pentathlon moderno, indicazioni incoraggianti provenienti da un movimento che sta lentamente tornando un riferimento internazionale.

Purtroppo quello che non soddisfa, oltre al risultato finale degli altri due italiani in gara (Claudia Cesarini e Pier Paolo Petroni, entrambi ventiquattresimi), soprattutto alla luce delle loro brillanti performance in questa stagione, è il persistente digiuno da medaglie olimpiche dei Cinque Sport made in Italy.

Pensate, i pentatleti azzurri non salgono su un podio a Cinque Cerchi da Barcellona ’92 (bronzo nella gara a squadre, alla sua ultima apparizione nel programma olimpico proprio in quell’occasione), a livello individuale, da Seul ’88, grazie all’argento di Carlo Massullo.

L’ottava piazza raggiunta dalla venticinquenne astigiana Alice Sotero ha rappresentato il secondo miglior risultato di una nostra atleta nel pentathlon olimpico (tintosi anche di rosa a partire da Sydney 2000), dopo il 4° posto ottenuto da Claudia Corsini ad Atene 2004. Il quinto posto del bronzo Europeo in carica nonché ex leader delle classifiche mondiali, Riccardo De Luca, ha lasciato invece tanto amaro in bocca… Sensazione spiacevole acuita dagli emozionanti sviluppi del combined conclusivo, che ha visto il carabiniere romano bronzo virtuale.

I costanti, ottimi piazzamenti di Pier Paolo Petroni nel 2016, la vittoria di Claudia Cesarini nella pre-olimpica di marzo a Rio de Janeiro, il ritorno ad alti livelli dell’ultimo De Luca: tanti segnali che hanno fatto legittimamente sperare in un ritorno sul podio a Cinque Cerchi di un “soldato” italiano. Al contrario, ci si ritrova ancora a contare gli anni di digiuno metallico alle Olimpiadi. Divenuti, nel frattempo, ventiquattro…

giuseppe.urbano@oasport.it

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Foto: FIPM

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