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Nuoto, Olimpiadi Rio 2016: i 100 stile libero della conferma o del rinnovamento?

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Da sempre la gara più affascinante e densa di significati nel panorama natatorio olimpico, i 100 stile libero di Rio 2016 si presentano come un confronto tra due generazioni: da una parte il campione olimpico uscente Nathan Adrian, che ha scherzato col fuoco nelle eliminatorie (16esimo ed ultimo tempo di accesso alle semifinali), miglior crono di ingresso nell’ultimo atto in 47″83, e dall’altra la nouvelle vague della velocità mondiale rappresentata da Cameron McEvoy, autore del record del mondo in tessuto (47″04) e desideroso di ottenere il successo finale al pari della truppa dei giovani terribili capeggia da Kyle Chalmers, diciotto anni e non dimostrali con quel 47″88.

Si preannuncia una gara al cardiopalma. Come dimenticare l’arrivo di Londra 2012 quando James Magnussen ai 75 metri sembrava avesse già vinto inchinandosi poi ad Adrian per un centesimo? Un esito che a distanza di 4 anni ancora sembra impossibile. La storia potrebbe ripetersi e McEvoy o Chalmers “vendicare” lo smacco subito dal loro connazionale. In particolare l’autore della miglior prestazione all-time (senza “costumoni”) è quello che più di altri può fare la differenza col suo magico ritorno che ancora non si è visto in terra brasiliana. Che l’abbia riservato per il momento più importante?

E che dire del classe ’98 Chalmers? Spesso, gli addetti ai lavori quando osservano un 18enne nuotare un sub 50 si lasciano andare ad un: “Costui scriverà pagine importanti nel nuoto”. Cosa si potrebbe affermare del ragazzo del Paese dei canguri? Un futuro fenomeno? Di certo il presente tanto brutto non sembra proprio esserlo.

Tanti temi dunque di discussione sintetizzabili in 47″ di competizione che al tocco, in un modo o nell’altro, dovranno mettere tutti d’accordo. Tra gli spettatori della finale anche il nostro Luca Dotto, ennesima delusione di una spedizione italiana sempre più alla deriva nella rassegna olimpica natatoria. Il 48″47 nuotato dall’italiano, lontano mezzo secondo dal suo personale, è troppo brutto per essere vero e le giustificazioni sono sempre le stesse, o meglio, non ci sono. Pertanto, è con un pizzico di rammarico che assisteremo ad una finale, ricca di tanta emotività.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Immagine: pagina fb dolphins australian swim team

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