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ArtisticaGinnastica e cultura fisica

Ginnastica, Olimpiadi Rio 2016 – Italia, il pagellone finale delle azzurre: Ferrari, sogno sfumato; Fasana, che finale; riscatto Ferlito

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VANESSA FERRARI: 9. Non è la medaglia olimpica sfumata ancora una volta per un soffio che può esprimere o meno la grandezza della ginnasta italiana più forte di tutti i tempi. Questo è un voto alla carriera, a quanto la bresciana ha rappresentato per l’intero movimento, a quanto ha rivoluzionato l’artistica nel nostro Paese. È un voto per il coraggio e la caparbietà di chi ancora una volta, nonostante tutto e tutti, ha creduto fortemente di poter piazzare il colpaccio che l’avrebbe consacrata all’immortalità sportiva.

Su quell’esercizio al corpo libero sono probabilmente scese le lacrime a tutti gli appassionati che speravano nella meritata incoronazione della Farfalla. Quel dannato passo indietro sul doppio carpio ha però rovinato la magia e spezzato un sogno. Pensare che ce l’abbia fatta a sorpresa Amy Tinkler e che Vanessa abbia nuovamente dovuto piangere di fronte a un quarto posto fa ancora più male. Dispiace davvero perché ha fatto quasi tutto il necessario per potersi regalare un sogno: una marcia di avvicinamento studiata a puntino, i problemi fisici risolti con tanta difficoltà e senza operazione, il cambio di musica dell’ultimo minuto con il gradito ritorno del Nessun Dorma a dieci anni dal trionfo iridato di Aarhus.

Alla terza Olimpiade della carriera (record eguagliato in Italia) ha avuto modo di mettersi in mostra anche nella finale all-around, per la terza volta consecutiva: un giro completo che aveva poco da darle e in cui ha fatto le prove generali al quadrato. Dispiace invece per la caduta alla trave durante il turno di qualificazione: è lì che sono sfumate le possibilità di Finale per la squadra, un grande obiettivo della spedizione purtroppo non agguantato.

 

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