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Pallamano, Olimpiadi Rio 2016: le squadre maschili ai raggi X

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I Giochi Olimpici di Rio de Janeiro stanno ormai per prendere il via, così come i vari tornei a squadre. Tra questi c’è anche quello di pallamano maschile, che si disputerà da 6 al 21 agosto prossimi. Andiamo dunque ad analizzare nel dettaglio le 12 formazioni al via.

GRUPPO A

FRANCIA

E’ una delle corazzate del torneo, potendo contare su una rosa eccezionale, che vede la presenza del portiere Thierry Omeyer, dell’ala destra Luc Abalo, del centrale Daniel Narcisse, ma soprattutto del terzino sinistro Nikola Karabatic, tra i maggiori talenti della pallamano internazionale. I transalpini, nella generazione degli “invincibili”, vantano inoltre due medaglie d’oro, conquistate a Pechino 2008 e Londra 2012, con contingenti molto simili a quello di Rio.

DANIMARCA

Gli eterni secondi. Negli ultimi anni hanno più volte sfiorato il successo mondiale, fermandosi però sempre all’ultimo atto, disputando finali al di sotto della caratura della rosa. La stella più brillante della squadra di Guðmundur Guðmundsson è sicuramente Mikkel Hansen, miglior giocatore del 2015 e grande protagonista della stagione appena conclusa con la maglia del PSG. In un girone di ferro servirà però la miglior Danimarca, per migliorare il miglior piazzamento ai Giochi, ossia il quarto posto del 1984.

CROAZIA

L’era dei vari Balic. Dzomba e Vori è ormai alle spalle, ma la formazione balcanica gode di buoni precedenti a cinque cerchi, avendo conquistato ben 2 edizioni, rispettivamente ad Atlanta ’96 ed Atene 2004. L’elemento di spicco della selezione è il centrale del THW Kiel Domagoj Duvnjak, chiamato a guidare un gruppo di giovani talentuosi, dopo il bronzo europeo di inizio anno.

TUNISIA

Wael Jallouz e poco altro. La formazione africana è inserita in un girone molto difficile, e cercare la qualificazione ai quarti è impresa assai complessa. L’obiettivo sarà dunque quello di evitare l’ultima posizione nel raggruppamento, sperando in un ribaltone clamoroso tra le big.

QATAR

Una selezione multietnica, che sfrutta al meglio la regola internazionale sulla nazionalità per acquisire le prestazioni di alcuni dei migliori giocatori del circuito in rotta con le loro rappresentative. Oltre ai decani Rafael Capote (cubano), Zarko Markovic (montenegrino), Danijel Saric (bosniaco), Bertrand Roinè (francese) e Borja Vidal (spagnolo), si è aggiunto alla corte di Valero Rivera lo svedese Kim Ekdahl du Rietz, alimentando ulteriormente le speranze di vedere il Qatar sul gradino più alto del podio.

ARGENTINA

Priva della stella Diego Simonet, la squadra sudamericana non può certamente ambire ai piani alti della classifica finale, ma l’avventura brasiliana rappresenta una grande occasione di crescita per un gruppo di ragazzi non ancora pienamente amalgamato.

GRUPPO B

POLONIA

E’ una delle mine vaganti del torneo, grazie anche alla presenza il panchina del guru Talant Duyshebaev, oltre quelle dei terzini Karol Bielecki e Michal Jurecki. I bianco-rossi non partiranno col favore del pronostico, ma come in ogni competizione cercheranno di dare il massimo per mettere in difficoltà le più quotate rivali.

SLOVENIA

Se la Polonia può stupire, lo stesso si può dire della Slovenia. La formazione slava ha ormai trovato il feeling giusto tra i giocatori della nuova generazione, e Dean Bombac, Gasper Marguc e Jure Dolenec rappresentano elementi di livello assoluto, capaci di far innalzare il livello di qualsiasi squadra.

SVEZIA

I vice-campioni olimpici in carica non sono in un buonissimo momento di forma, non riuscendo ad andare oltre l’ottavo posto negli Europei di inizio anno. A Rio arriverà tuttavia la stella, il rientrante Kim Andrersson, reduce da un’infortunio. Che sia lui a guidare la rinascita?

BRASILE

Sono i padroni di casa, ma non godono di una buona tradizione pallamanistica, nè di campioni affermati in rosa. Il fattore pubblico può però rivelarsi decisivo, e i brasiliani non possono far altro che dare il massimo gara per gara.

GERMANIA

Dopo l’incredibile exploit degli ultimi Europei, i tedeschi vanno a caccia di conferme anche nella rassegna a cinque cerchi, potendo contare sul talento di Uwe Gensheimer, infortunato in Polonia, che cercherà di mantenere anche nei grandi avvenimenti l’appellativo di miglior ala del mondo.

EGITTO

Partire da cenerentola non è certo facile, ma gli africani proveranno a sovvertire il pronostico che li vede un passo indietro rispetto alle altre rivali del girone.

Foto: pagina Facebook EHF EURO

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gianni.lombardi@oasport.it

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