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Nuoto, l’ultima Olimpiade di Phelps: tutta la fame dello Squalo in quattro gare

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E’ tornato per “finire il suo lavoro sul nuoto show“, come ha dichiarato lui stesso alla Gazzetta dello Sport dopo i Trials di Omaha. 31 anni, 22 medaglie olimpiche di cui 18 d’oro e un figlio, Michael Phelps gareggerà a Rio 2016 prima di ritirarsi – questa volta per sempre – e lo farà in quattro eventi, con la leggenda che lo aspetta per l’ennesimo giro insieme sull’ottovolante dello sport mondiale. Sì: lo Squalo di Baltimora ha ancora fame di successi. Le imprese del cannibale continueranno anche in Brasile.

Da Atene 2004 lo statunitense è infatti il padrone dei 100 farfalla e dei 200 misti: un ulteriore trionfo in una delle due specialità ai prossimi Giochi lo porterebbe a quota quattro vittorie consecutive nello stesso evento, al pari dei connazionali Carl Lewis (salto in lungo, 1984-1996) e Al Oerter (lancio del disco, 1956-1968). Inutile dire che sarebbe record. Successivamente il più medagliato della storia a cinque cerchi proverà a tornare sul trono dei 200 farfalla persi per soli cinque centesimi a Londra 2012 dal sudafricano Chad Le Clos e il sigillo dovrebbe arrivare con la 4×100 mista dell’ultima giornata in cui gli Stati Uniti, trovato anche un Kevin Cordes da 58”94 nei 100 rana, sono tornati la nazionale da battere.

Ma dove può vincere, nello specifico, Phelps a Rio 2016? Escludendo le ambizioni di staffetta, dove come detto gli americani partono favoriti, l’allievo di Bob Bowman è secondo nel ranking mondiale stagionale dei 200 misti (1’55”91) e dei 100 farfalla (51”00), mentre nella doppia distanza a delfino è sesto in 1’54”84. Difficile che possa calare il tris come ai tempi d’oro anche perché, se per il suo coach non si è mai allenato così bene come nel biennio 2015-2016, età e crescita degli avversari sono due fattori contro cui si può poco. Anche se Phelps è Phelps e nulla deve più sorprende di lui: già tornare sul podio senza aver gareggiato in un grande evento internazionale dal 2012 in poi sarebbe qualcosa di clamoroso.

E allora proviamo a sbilanciarci: le chance principali mr Olimpiade le dovrebbe avere nei 200 misti in cui, da battere, ci sarà più il giapponese Kosuke Hagino (1° al mondo nel 2012 in 1’55”07) che l’amico/rivale Ryan Lochte, oro iridato dal 2009 in poi sulla specialità. A seguire possibilità pressoché identiche nei 100 e 200 farfalla: Chad Le Clos e l’ungherese Laszlo Cseh i pericoli principali. Forse nella gara veloce c’è più competizione e dunque, al contrario di quanto dicono le classifiche stagionali, potrebbe essere proprio quello dei 200 il territorio di caccia più ambito tra le due prove a delfino. Anche perché la sconfitta rimediata a Londra dal sudafricano brucia ancora.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Wikipedia

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