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Ginnastica, Olimpiadi Rio 2016 – Magnesia Esotica: da Trinidad alla Giamaica fino a Montecarlo e all’India. Le nuove frontiere

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Negli ultimi anni la ginnastica artistica ha notevolmente allargato le proprie frontiere e sono tanti i piccoli Paesi, sparsi per tutto il Mondo, che schiereranno un’atleta alle Olimpiadi 2016 nonostante una scarsa tradizione in questa disciplina.

Questo per merito di un sistema di qualificazione poco meritocratico che ha permesso anche alle ginnaste di basso livello di staccare il pass (bastavano una cinquantina di punti nell’all-around del Test Event, davvero molto poco) ma anche grazie a una globalizzazione della Polvere di Magnesio che è diventata sempre più “esotica” (basta dare uno sguardo alla starting list degli ultimi Mondiali).

I Giochi Olimpici devono essere una festa che riunisce e riappacifica, anche se questo dovesse comportare l’assenza di qualche atleta tecnicamente più valida.

 

La più esotica di tutte è indubbiamente Marisa Dick che rappresenterà Trinidad & Tobago, isole del Mar dei Caraibici. Prima storica volta per un Paese certamente poco avvezzo all’artistica e che negli ultimi mesi è balzato agli onori della cronaca per la controversia su chi tra la Dick e Thema Williams avrebbe dovuto disputare il Test Event che garantiva la partecipazione alle Olimpiadi.

Rimaniamo sempre nei Caraibi per Toni-Ann Williams che vestirà il body della Giamaica, isola nota nello sport per le imprese di Usain Bolt e compagni nell’atletica leggera. Proprio questa ginnasta, nata negli USA ma con origini giamaicane, ha imitato il celebre gesto dell’uomo più veloce della terra durante i Mondiali di Glasgow.

Anche Cuba tornerà ai Giochi con Marcia Videaux (specialista al volteggio) ma soprattutto con Manrique Larduet, vicecampione del Mondo nel concorso generale.

Rimaniamo in centro America per Isabella Amado: la ginnasta di Panama ha ricevuto in dono la wild card della Tripartite Commision. Sarà alle Olimpiadi per la prima volta nella storia.

Anche il Guatemala non è certo un Paese ginnico ma Ana Sofia Gomez è da anni ad ottimi livelli e merita ampiamente la partecipazione ai Giochi. Nell’estate in cui l’Islanda del calcio ha fatto innamorare tutti agli Europei, c’è Irina Sazonova a tenere alta la bandiera del suo Paese alle Olimpiadi per la prima volta nella storia per quanto riguarda la ginnastica.

Debutto assoluto anche per il Cile (grazie a Simona Castro), mentre le due presenze africane sono un obbligo imposto dal regolamento (questa volta saranno l’algerina Farah Boufadene e l’egiziana Sherine Ahmed el Zeiny). Non può fare notizia l’Armenia, considerando la tradizione maschile ma Houry Gebeshian merita comunque di essere ricordata.

L’India schiererà per la prima volta nella storia una ginnasta nel settore femminile e non sarà una mera apparizione: Dipa Karmakar eseguirà il Produnova al volteggio e ha velleità di finale (come ai Mondiali 2015).

Al maschile le apparizioni “folkloristiche” sono minori.  Evidenziamo la presenza di Kevin Crovetto direttamente dal Principato di Monaco, lo stato più piccolo al mondo dopo Città del Vaticano.

 

stefano.villa@oasport.it

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