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Rugby, Italia: il Tour nelle Americhe con il timbro di Conor O’Shea

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Con il test-match contro l’Argentina, in programma sabato prossimo, inizierà ufficialmente l’era di Conor O’Shea alla guida della nazionale italiana di rugby.

Un periodo che si annuncia di grandi cambiamenti per tutto il mondo ovale del Bel Paese che, per la prima volta nella sua storia, si confronterà con la disciplina e le idee di un tecnico di formazione anglosassone.

E’ ovvio che nel gruppo azzurro non mancheranno cambi e nuovi arrivi, rispetto all’ultimo anno di gestione Brunel, ma è più plausibile invece pensare che ciò che in realtà verrà modificato nell’Italrugby sarà l’atteggiamento e il modo di pensare rugby in campo.

Una struttura di squadra che dovrà diventare veloce e affidabile alzando i propri ritmi di gioco ed essendo capace di mantenere un’intensità elevata per tutti gli ottanta minuti di ogni singola contesa.

Le sfide con USA e Canada poi, nel corso della seconda e della terza settimana di tour, dovrebbero consentire, visto il lignaggio delle avversarie comunque da non sottovalutare, di cominciare a prendere confidenza con il progetto tecnico del coach irlandese per andare a trasferirlo verso il prossimo novembre ed il Sei Nazioni 2017: i primi autentici banchi di prova a cui si sottoporranno Gori (capitano in questo trittico di sfide), Parisse e compagni.

Foto: Twitter Federugby

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