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Volley, Qualificazione Olimpiadi 2016 – Magia Italia: show azzurro, stesa la Corea del Sud, Rio è più vicina!

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La notte si tinge d’azzurro e a Tokyo l’Italia compie un primo passo importante verso le Olimpiadi 2016. In quello che era un vero e proprio scontro diretto, la nostra Nazionale di volley femminile sconfigge la Corea del Sud per 3-1 (25-17; 25-20; 25-27; 25-18), inizia al meglio il torneo di qualificazione a Rio 2016, conquista tre punti fondamentali e inizia a intravedere il Maracanazinho di Rio de Janeiro.

Era solo il debutto nel torneo preolimpico iniziato stanotte in Giappone ma la partita contro Kim e compagne aveva già le fattezze del crocevia nel cammino che conduce in Brasile. Meglio di così non poteva andare e ora si guarda con fiducia per il prosieguo della manifestazione: l’Italia tornerà in campo stanotte (ore 03.00 italiane) per sfidare la Thailandia.

 

Bonitta ha schierato titolare il sestetto sembrato più probabile alla vigilia dopo l’esclusione di Valentina Diouf: Alessia Orro in cabina di regia, Serena Ortolani in diagonale, la capitana Antonella Del Core e Francesca Piccinini di banda, Cristina Chirichella e Martina Guiggi al centro, Monica De Gennaro il libero.

Con una prova praticamente perfetta e ben oltre le più rosee aspettative della vigilie, le azzurre hanno battuto nettamente le asiatiche, soffrendo raramente nel corso di una partita tesa e intensa sotto il profilo tecnico ma molto ben controllata mentalmente delle ragazze di coach Bonitta.

Le nostre giocatrici hanno dettato legge, svolgendo alla perfezione il compito che serviva per sconfiggere le rognose asiatiche: tantissima difesa, grande attenzione nei vari fondamentali, concretezza offensiva, continuità e fluidità, pazienza per avere la meglio sul meccanismo difensivo avversario, mettere pressione al servizio e marcatura speciale su Kim Yeon-Koung.

Punti tecnici cruciali che Antonella Del Core e compagne hanno sempre rispettato, andando in confusione solo nel terzo set quando il match sembrava abbondantemente concluso: avanti 19-15 l’Italia ha commesso un paio di errori, ha rimesso in corsa la Corea del Sud, annullandosi anche un match-point (servizio in rete di Nadia Centoni).

L’Italia ha sbarellato in avvio di quarto parziale ma gli ingressi di Miriam Sylla e di una vertiginosa Paola Egonu, schierata da opposto, hanno rimesso in chiaro le cose e spento la strenua resistenza della Corea, squadra che ci aveva eliminato ai quarti di finale delle Olimpiadi 2012.

 

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L’Italia ha messo in campo tre facce, risultando comunque meritatamente vincente. Cinica, arcigna, perfetta in difesa, determinata in contrattacco e soprattutto estremamente concreta nei primi due parziali, rimontando anche nel secondo set. Impaurita e fallosa sul finale del terzo set, potente e dinamitarda nella quarta frazione che ha chiuso la contesa. Il mix tra veterane e giovanissime ha prodotto il risultato tanto atteso.

Sono stati diversi i momenti cruciali della sfida odierna contro la Corea del Sud. Il servizio di Alessia Orro che ha spaccato il primo set e indirizzato la rimonta nel secondo, l’ingresso di Alessia Gennari al posto di una spenta Francesca Piccinini all’inizio del secondo parziale, la strana sostituzione di Ortolani con Centoni nel corso del terzo set (importante per la Corea) ma soprattutto l’entrata di Miriam Sylla (per Gennari) e di Paola Egonu schierata eccezionalmente da opposto (per Ortolani) durante il quarto set, quando l’Italia ha rischiato di rimettere pienamente in corsa le avversarie. È proprio qui che è salita in cattedra l’azzurrina, capace di piazzare due aces consecutivi che, ricordando quanto fatto quattro mesi fa contro il Belgio nel torneo di Ankara, hanno indirizzato l’incontro in nostro favore.

 

Partita tutto cuore della capitana Antonella Del Core che chiuderà da top scorer (15 punti), ottima prova di Serena Ortolani (14). Inverosimile Egonu che ha messo a terra 6 punti in metà set (2 aces), stesso bottino di Sylla. Guiggi ha messo giù di tutto con le sue fast (11), Chirichella granitica a muro (5 stampatone, 10 punti totali). Bene anche Gennari, soprattutto in ricezione. Show personale di Monica De Gennaro, libero che ha permesso all’Italia di rimanere ordinata in campo.

La regia di Alessia Orro è stata letteralmente impeccabile: ha diretto al meglio l’orchestra, chiamando in causa le compagne nei momenti migliori e alzando in maniera ottimale (solo qualche imprecisione nell’intesa con Chirichella), indirizzando la sfida grazie a un servizio ficcante che ha messo sovente in ginocchio la ricezione avversaria.

Delusione totale invece da parte di Francesca Piccinini, tornata in azzurro ma incapace di fare la differenza: 1 su 10 in attacco e tolta dopo un set in totale apnea.

 

Alessia Orro si dimostra subito arrembante al servizio e l’Italia trova subito il 3-0 in avvio: coreane in difficoltà al servizio, diagonale di Del Core ed errore di Kim al servizio. L’Italia mantiene il break giocando in maniera eccellente in difesa e allunga ulteriormente quando Orro serve meravigliosamente Guiggi, capace di infilare la doppietta che vale il 9-3.

Il primo punto di Francesca Piccinini (sarà l’unico della serata in attacco) vale il 10-5, cinque punti di vantaggio che manterremo grazie al pallonetto di Del Core prima di un altro break. A fare la differenza è ancora Alessia Orro al servizio, la ricezione sudcoreana va in crisi e noi ne approfittiamo: Chirichella mura Kim, semi-ace di Orro, diagonale di Del Core e il 15-7 è una sentenza.

Inizia ad entrare in partita anche Serena Ortolani (16-10). Un doppio errore al servizio delle nostre avversarie e una bordata di Ortolani al servizio ci spediscono sul 21-15. Per chiudere servono la classe di Del Core e un doppio punto consecutivo del nostro opposto.

 

La Corea del Sud entra in campo con ben altro piglio nel secondo set, ci mette in difficoltà in ricezione e schizza sul 6-3. Bonitta capisce che deve rafforzare il fondamentale, toglie una deludente Piccinini e inserisce Gennari che entra subito in partita con il punto del 5-6.

Kim inizia a riprendere ritmo e confidenza, ma Orro capisce che deve giocare anche con le sue centrali, l’intesa con Guiggi vale il 6-9, che diventa 7-10 grazie all’attacco di Gennari. L’Italia va in crisi sugli scambi lunghi, il 12-8 arriva dopo quattro attacchi di Antonella Del Core perfettamente coperti dalle avversarie. La partita cambia quando sale nuovamente Orro al servizio: sotto 11-14 l’Italia impatta grazie a due punti consecutivi di Ortolani e trova anche il break con l’opposto e la capitana per il 16-14 al secondo time-out tecnico.

Due punti consecutivi di una spettacolare Ortolani valgono il 18-15 e l’Italia inizia a pregustare la conquista del set in rimonta. Due belle fast di Guiggi, un muro di Chirichella, l’errore di Lee al servizio e il gioco è fatto.

 

Il terzo set inizia con un ace di Orro (il primo della partita), ma Kim ha deciso di rimettersi in carreggiata, mette in difficoltà la nostra ricezione (soprattutto Gennari) e la Corea del Sud conduce per 6-3. Qui è proprio la schiacciatrice a non farci sprofondare: 6-7, prima di un errore di Del Core.

La capitana dimentica subito gli errori e cattivissima attacca potente per una doppietta che vale il 10-9, ancora una volta in rimonta. Sul 12-11 per le asiatiche Bonitta sceglie di sostituisce Ortolani con Centoni, visto che l’opposto stava faticando ed è proprio la nuova entrata a regalarci il nuovo vantaggio con l’ace del 15-14.

La fast di Guiggi vale il primo break del parziale ma Centoni sbaglia al servizio di rientro dal time-out tecnico (purtroppo si ripeterà). Qui due muri consecutivi dell’Italia sembrano spingerci a un passo dal successo: Guiggi e Del Core ci portano sul 19-15. Arriva però l’horror di Centoni: prima si fa murare e poi sbaglia il diagonale. 19-18, Bonitta chiama time-out.

Lotta punto a punto, fino all’attacco di Gennari che vale il 24-23. L’Italia ha un match-point ma lo sprecherà per colpa di Centoni che tirerà in rete il servizio di rientro dal time-out. La Corea del Sud non si fa pregare e trascina la partita al quarto set.

 

Rientra Ortolani ma l’Italia è frastornata dopo il colpo subito nel terzo set. Kim fiuta le nostre difficoltà e ci punisce ripetutamente fino al 3-6. Serve la scossa, Bonitta lo capisce subito: manda in mischia Miriam Sylla al posto di Alessia Gennari e soprattutto Paola Egonu da opposto (out Ortolani).

Sarà la rivoluzione che condurrà l’Italia verso il successo. Egonu caldiima sull’attacco del 6-7 e sul diagonale dell’8-10, la presenza di Sylla si fa sentire in difesa. L’Italia agguanta la Corea del Sud a quota 12 grazie a un pallonetto di Sylla. Qui il momento decisivo: Egonu infila un doppio aces che vale il 14-12, sarà il break che manterremo fino a quando Chirichella non stamperà il muro del 17-14.

L’Italia vola, Del Core piazza l’attacco del 18-14, Egonu trova un gran punto sfruttando il challenge (19-15), Del Core mette un’ipoteca dopo l’invito di Sylla e i miracoli di De Gennaro (20-15). Sylla letteralmente indemoniata: firma tre punti consecutivi che ci spediscono sul 24-17, prima della chiusura di Martina Guiggi.

 

(foto FIVB)

2 Commenti

1 Commento

  1. Nany74

    16 Maggio 2016 at 08:30

    Sono parzialmente d’accordo con quanto ho letto sopra. Pur non unendomi al coro di entusiasmo, sono comunque contento di questo avvio di torneo. Sulla gestione di Bonitta, beh, si rischia un po’ di fare la fine del calcio dove siamo tutti selezionatori ed abbiamo in mente progetti personalizzati, ma senza avere uno staff alle spalle che ci aiuta nel capire i vari momenti di forma delle giocatrici ecc. In ogni caso è più che lecito avere opinioni e pensieri e la cosa bella è anche poterli esprimere a tutto tondo, per cui ben vengano queste stimolanti discussioni. A mio parere personale, il carattere “pesante” di Bonitta è chiaro da molto tempo per cui se alcune giocatrici hanno accettato di “tornare” anche dopo quanto successo in passato, beh, sapevano cosa trovavano. Dopotutto ricordo un time out di Caprara a Villa Cortese, trasmesso in diretta tv, dove non ha proferito parola, ma guardando le giocatrici ha tirato un bestemmione e basta. A fine partita Barun (non l’ultima arrivata…) ha risposto a Lucky: “Gianni è così e ce lo teniamo com’è….” Per cui mi viene da dire Bonitta è così e fino a che è lì ce lo teniamo com’è. Dopotutto al mondiale non abbiamo proprio fatto una figuraccia, anche se poteva andare meglio, l’obiettivo qualificazione è alla nostra portata, per cui i politicanti che comandano saranno contenti del suo operato. Chiusa la parentesi teorica. Per quanto riguarda il gioco il discorso è un po’ diverso: il club Italia, secondo me, non doveva stare in A1, ma in A2 perché il rischio di demotivare delle ragazzine, dopo che vengono massacrate da campionesse navigate, è altissimo, mentre in A2 probabilmente si sarebbero scontrate con un più veritiero livello del volley italiano. La realtà è che attualmente non abbiamo campionesse, fenomeni, Gonchiarove varie ecc per cui c’è poco da raschiare il barile. In Turchia, se non sbaglio, c’era la Ferretti e non è che abbia fatto chissà cosa, tanto che è stata sostituita, come mezza squadra che comprendeva anche le Bosetti. Oggettivamente sono d’accordo sul fatto che la Orro sotto pressione ne fa di tutti i colori e che per una competizione olimpica non è affatto pronta (a differenza del corrispettivo maschile), così come non lo è la Malinov, per cui a livello di regia, forse una Signorile o una Rondon andrebbero meglio, ma resta il fatto che di Lo Bianco ce n’è una solo purtroppo. Per quanto riguarda l’opposto beh, non è che la Diouf abbia questa propensione difensiva così evidente rispetto alla Egonu. Certo è che i “soffioni” che partono a Paoletta sono oramai una firma di garanzia: riuscirei a riconoscerli anche solo guardando la traiettoria della palla! Cose che miglioreranno con l’età, questo è sicuro, ma la cosa che mi lascia perplesso è il fatto che Bonitta non l’abbia mai provata da opposta fino ad oggi, col risultato che si mettavano in mostra solo i difetti di ricezione e difesa (parlando di demotivazione). Sarei curioso di vedere la Diuof in posto 4….Gesù, Giuseppe e Maria… A parte le battute, comunque anche di banda non ci sono molti punti fermi: è vero che zia Antunell’ ha i suoi anni, ma, a differenza della Picci, lei mette palla a terra, eccome se la mette a terra!! Con la Thailandia ha dato man forte, mentre la Picci mi chiedo ancora cosa ci stia a fare lì visto che canna anche in ricezione (e l’ha chiamata per quello….)! Lucia Bosetti è a casa, ma ha anche dichiarato che è meglio così visto “l’ambiente” che ha trovato in nazionale e torniamo al discorso iniziale sul carattere di Bonitta…si sapeva che è così, per cui c’è poco da lamentarsi. La Corea contro di noi è stata scadente, ma la stessa squadra ha asfaltato 3-0 l’Olanda che a noi ha fatto un sedere tanto in più occasioni, come mai? Si sono svegliate tutte in un colpo? Probabilmente a noi è andata bene: abbiamo trovato una giornata no della loro ricezione e a posto così, ma il risultato è che abbiamo vinto e tanto basta per adesso. Sui centrali ce ne sarebbe da dire comunque visto che la Chirichella anche in campionato (infortuni a parte ovviamente), non è che abbia fatto cose mostruose, anche con la Signorile al palleggio…mentre la Guiggi è sempre stata costante come rendimento. Ovvio che con Arrighetti infortunata che si è ripresa solo all’ultima partita della finale scudetto, le alternative non erano molte per cui sono d’accordo a portare 2 esperte e una ragazzina che subentra all’occorrenza. Ultima cosa: faccio notare che anche la stessa Russia, se togli Cosheleva (o come cavolo si scrive…) non è che sia una squadra irresistibile. Le uniche compagini che restano sempre di altissimo livello sono Brasile e USA (ed ora anche la Cina) e probabilmente sarà la finale delle olimpica, ma queste squadre hanno campionesse in ogni ruolo, noi no…questa è la realtà, per cui togli da una parte e metti dall’altra non cambierebbe molto il risultato finale (opinione personale ovviamente). Su una cosa però sono d’accordissimo: il successore dovrà iniziare con un progetto nuovo e bilanciato, altrimenti tanto valeva lasciare la nazionale a Mencarelli (come ho già detto in altri commenti): a quest’ora quelle ragazzine schierate a suo tempo sarebbero state meglio amalgamate di questa semi accozzaglia. Forza azzurre!!!

  2. daigaz

    14 Maggio 2016 at 15:23

    Spiace non potermi unire al manifesto ottimistico di OA, a quello del buon Maurizio Colantoni o a quello della meno buona Consuelo Mangifesta che, specialmente stamani alle 4, con quel commento tecnico da capa-ultrà mi ricordava Trapattoni quando commenta l’Italia di Conte insieme a “nonno” Alberto Rimedio.
    E’ ovvio che grazie a questo torneino di riparazione allestito dall’FIBV proprio per le Nazionali “big” che hanno miseramente fallito la qualificazione ad Ankara, noi ci qualificheremo per Rio e andremo a Rio. Ma ci andremo a fare cosa? Nulla. Lo sapevamo dall’inizio che la medaglia sarebbe stata una chimera. Senza campionesse “non si canta messa” nella pallavolo. La domanda che, allora, bisogna farci è la seguente: siccome abbiamo avuto una mandata generazionale senza campionesse era strettamente necessario che il CT allestisse una squadra a immagine e somiglianza dalle sue poche idee ma confuse? Dal Mondiale in casa, le cui prove eroiche del nostro collettivo avrebbero dovuto spiegare a Bonitta che, senza Goncharove varie, avremmo potuto fare qualcosa solo con un gruppo granitico, era strettamente necessario che il CT cambiasse continuamente giocatrici fino ad arrivare a quest’opinabile insalata russa di ultra35enni e 17enni del Club Italia? Senza dubbio, dacchè mondo è mondo, tutte le nazionali si costruiscono con giocatrici esperte mescolate ad altre con meno esperienza ma dalla maggiore energia: però il CT si è deresponsabilizzato conficcando una spada di Damocle nella schiena a un’intera generazione (classi ’89, ’90. ’91. ’92 ecc.) per convocare un’insostenibile serie di ragazzine del 1998, solo perchè le allena lui nel Club Italia, solo al freddo scopo di salvare capre e cavoli della sua carriera, e solo di quella.
    A me spiace molto essere così trenchant col CT. Però non ci sono altre spiegazioni a queste scelte. Perchè – diciamocelo – l’unica ragazzina del Club Italia che abbia un vero potenziale è Anastasia Guerra ed è rimasta l’unica nonostante sia rimasta infortunata praticamente tutto l’anno. E ho detto tutto. Anzi, molto meglio di me, l’ha detto il campionato, che ha relegato il Club Italia di Bonitta al terz’ultimo posto in Regular Season con 7 vittorie e 17 sconfitte. Se per il CT questi sono solo dettagli, per quanto mi sforzi, io non posso altrettanto fingere che le varie Orro, Malinov, Danesi ed Egonu siano già adeguate a far parte di una spedizione olimpica più di una Ferretti o una Signorile, di una Arrighetti una Pisani o una Stufi, di una Sorokaite una Marcon o una Diouf. E alla lista di proscrizione potrei aggiungerne altre, come le sorelle Bosetti, tagliate dopo Ankara, oppure come le stesse Gennari e Ortolani, prese invece in considerazione solo per questa disperata parentesi di riparazione.
    Lasciare a casa la Diouf (e anche la Sorokaite) è stata, in questo senso, l’ennesima scelta disgraziata che questo CT – finalmente al capolinea con la Nazionale – ci ha voluto regalare fino all’ultimo in termini di programmazione e pianificazione. E tutto ciò si vede in campo: contro una Corea del Sud così scarsa che la povera Kim stava per scoppiare a piangere dalla disperazione, la Chirichella e la Guiggi stavano altrettanto per strozzare quella Alessia Orro che, fra qualche anno, sarebbe destinata a grandi palcoscenici se Bonitta non la rovina completamente a Rio: evento che con una 17enne in regia della Nazionale è purtroppo probabile che accada, a giudicare da come comprensibilmente la ragazzina sbagli sempre e solo quando è sotto pressione. Mancano le alternative? La Ferretti e la Signorile non sono la Lo Bianco? Invece la Orro sì? E’ già la Lo Bianco? E la Malinov che nel Club Italia fa la panca alla stessa Orro? Cos’è? La Lo Bianco?
    Dopo la regia, il nostro CT dalle poche idee ma confuse ci ha voluto deliziare dell’ultima trovata di lasciare a casa Diouf e Sorokaite per portarsi la Centoni (disastrosa anche stanotte, come sempre nella Nazionale di Bonitta) e poi decidersi a riprendere la Ortolani nonostante l’anno scorso sia stata eroica con Casalmaggiore e quest’anno sia invece rimasta a godersi da postazione privilegiata le martellate di quelle fenomene della Robinson, della Easy e della Adams. Infine, la chicca della 17enne Paola Egonu, devastante opposta in attacco ma anche terribilmente limitata in difesa: mancanze certamente tipiche dell’età ma che un CT avversario che la conosce sfrutterà di sicuro, così come le hanno sfruttate tutte le avversarie del Club Italia in campionato.
    Dopo questi casini in diagonale, il CT non poteva che inventarsene a iosa sui martelli, dove la nostra pochezza è indiscutibile: per 2 anni ha ignorato Alessia Gennari che è stata per distacco il miglior martello italiano degli ultimi 2 campionati, continuando a insistere sulla “Anto” e la “Picci” che hanno fatto ampiamente il loro tempo e se è ragionevole tenerle nel roster per motivi d’esperienza, non lo è altrettanto insistere nello schierarle titolari. Ultimamente, come se ciò non bastasse, il CT si è inventato pure la pazza scatenata Sylla che, in una Nazionale normale, basterebbe quanto urla e ride a sproposito per non prenderla nemmeno in considerazione: e non è un fatto “d’immagine”; chi ha fatto un minimo centesimale di pallavolo a livello agonistico sa di cosa parlo, agonisticamente parlando appunto.
    Non parlo di centrali e liberi perchè in quei ruoli siamo così corti che neanche un CT così “impegnato” non poteva proprio far fuori anche le Guiggi, le Chirichella o le De Gennaro: anzi, noto con sollievo che Bonitta ci ha liberato da un po’ della Folie, centrale sopravvalutata come poche.
    Per concludere, dunque, l’unica cosa salvabile del lavoro del CT sono la grinta e il cuore che mettono in campo queste ragazze. Questo sì davvero encomiabile, per quanto frutto solo della convinzione instillata in loro dal CT di essere talmente delle incapaci che se non ci mettono almeno l’anima, prenderanno solo 0-3. E sebbene le qualità tecniche generali siano, obiettivamente, quello che sono, il CT doveva provare-tentare-illudersi-illuderci di poter tirare fuori l’oro dai sassi, magari puntando a costruire qualcosa di duraturo per il futuro, invece di effettuare queste scelte disarmanti. Invece egli ha ciccato completamente tutti quest’obiettivi fondamentali nella didattica di un allenatore di qualsiasi livello. E chi lo avvicenderà dopo Rio dovrà ripartire da capo, come se il nostro movimento non fosse uno dei più grandi e importanti del mondo.

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