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Volley, Qualificazione Olimpiadi 2016 – Come sta l’Italia a Tokyo? Due vittorie e tanti aspetti positivi, tra panchina e gioco

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L’Italia sta riposando a Tokyo dove domani riprenderà il torneo di qualificazione alle Olimpiadi 2016. Per il momento la nostra Nazionale di volley femminile ha convinto, vincendo bene le due partite contro la Corea del Sud e la Thailandia, due incontri decisivi nella strada che porta a Rio, ora decisamente più spianata e agevole.

Le azzurre hanno svolto egregiamente il compito che si erano prefisse, iniziando al meglio il torneo preolimpico in cui le sfide alle due formazioni asiatiche erano state cerchiate in rosso, definite come quelle che avrebbero potuto regalarci la quinta partecipazione consecutiva ai Giochi Olimpici.

 

C’è grande convinzione nel gruppo guidato da Marco Bonitta, ora più sereno e tranquillo anche se tutte le ragazze sanno bene che la missione non è ancora compiuta. Un successo, al ritorno in campo domani notte contro la Repubblica Dominicana, garantirebbe sostanzialmente il biglietto per il Brasile. Per il momento, però, è meglio non pensarci e tracciare un bilancio di questo primo weekend in Giappone.

L’Italia era partita alla volta del Giappone con 15 atlete, poi all’ultimo l’inattesa esclusione di Valentina Diouf. Una decisione chiara del nostro CT che non ha dato motivazioni della sua scelta, generando così un polverone mediatico di cui non ce n’era bisogno: probabilmente Diouf non è stata valutata al top della forma e funzionale a questa Nazionale in questo preciso momento, preferendo Serena Ortolani e soprattutto la carta di Paola Egonu, schierata a sorpresa da opposto.

 

Sono diverse le cose che sono piaciute di questa Italia:

  • La capacità di riemergere dalle difficoltà. Dopo un difficile terzo set contro la Corea del Sud è riuscita a dominare il quarto parziale. Sotto 8-1 nel primo set contro la Thailandia non si è fatta scoraggiare da un break che avrebbe steso anche un leone e con pazienza ha risalito la china asfaltando le asiatiche nei successivi tre set
  • La panchina profonda e con tante soluzioni, anche più di quanto ci si potesse aspettare. Alessia Gennari ha raddrizzato l’avvio del secondo set contro la Corea, Miriam Sylla e Paola Egonu hanno trascinato la squadra nella quarta frazione sempre contro Kim e compagne, dominando il palcoscenico anche contro la Thailandia
  • L’atteggiamento sempre propositivo e convinto delle ragazze che hanno creato un bel gruppo unito e convinto dei propri mezzi
  • Eccezionale lettura tecnica delle due sfide. Si affrontavano due squadre superlative in difesa, si è vinto grazie alla tanta pazienza ma soprattutto sfruttando al meglio noi stessi la difesa, un attacco concreto e un ottimo servizio. Contro la Thailandia era difficile passare con le palle alte? E allora via con i primi tempi
  • La Linea Verde. Ancora una volta ci si affida alle under 20 (o poco più “vecchie”): Orro, Egonu, Danesi, Sylla sono state determinanti in questa prima parte di torneo e a loro si devono in parte questi successi. Com’era già successo ad Ankara quattro mesi fa quando ci salvarono letteralmente, evitando clamorosamente una mancata qualificazione alle Olimpiadi
  • L’infinita Antonella Del Core, capitano immenso da clonare, esempio di caparbietà e di tecnica magistrale

 

Da bocciare probabilmente solo l’apporto di Francesca Piccinini che ha fatto troppa fatica a ingranare. Schierata sempre titolare, la 36enne è rimasta fuori nel gioco e Bonitta è stato costretto a sostituirla quasi subito. Serena Ortolani, invece, molto positiva contro la Corea del Sud ma ha faticato contro la Thailandia: ora lo spostamento di Egonu la metterà ai margini per il resto del torneo?

Da raccogliere positivamente anche l’esito degli altri incontri. Il doppio ko della Repubblica Dominicana (prima contro la Thailandia e poi a sorpresa contro il modesto Perù) ha probabilmente tolto un avversario nella corsa verso Rio, altro aspetto che favorisce l’Italia in maniera importante. Tra meno di ventiquattro ore è atteso un verdetto che potrebbe essere (quasi) definitivo.

 

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