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Nuoto, Matteo Giunta: “Europei non preparati, Pellegrini ha ancora margini. Tutto il lavoro è per Rio”

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Prima batteria dei 1500 sl femminili non olimpici agli Europei di Londra e in zona mista a RaiSport c’è Matteo Giunta, allenatore di Federica Pellegrini e Filippo Magnini. La veneta ha sorpreso tutti partecipando ai 200 stile libero, il fidanzato fatica a scendere sotto i 49” nei 100. E, soprattutto, manca nelle quattro vasche la svedese Sarah Sjoestroem, potenziale punto di riferimento verso Rio.

Volevo vederla nuotare la sua distanza in vista di Rio – le parole del tecnico -. L’Europeo è il parterre giusto, per motivazioni e avversarie. Anche se ci saranno problemi, meglio ora che a Rio. Mi spiace per l’assenza della Sjoestroem, non si sono mai confrontate in una gara internazionale di alto livello. Dovremo aspettare Rio“. Sulla staffetta 4×200 solo quinta: “Ieri si è trovata in una condizione difficile, con le ungheresi avanti e la Hosszu in ultima frazione. Non aveva punti di riferimento, si è vista tanto dietro e non ha avuto lo stimolo per poter riprendere le ungheresi che hanno fatto un bel tempo ma alla nostra portata. La staffetta, dopo l’argento mondiale dell’anno scorso, era una di quelle gara su cui puntavamo per qualcosa di importante. Non è il vero valore delle ragazze, è il valore del momento“.

Ancora, incalzato da Luca Sacchi: Federica può ambire al quarto titolo europeo di fila?Per quanto visto stamattina può ripetere il tempo di Riccione e vincer il titolo europeo, ma bisogna vedere in altre situazioni di gara”. E in generale: “A ogni gara Federica mi stupisce. Non ha ancora raggiunto quelli che sono i suoi limiti. Bisogna trovare un bilanciamento per raggiungerli. Finora tutto sta andando per il verso giusto, anche questi Europei non preparati. Mi sono stupito a vederla in queste condizioni nei 100. Vedremo domani cosa vale in questo momento nei 200. Tutto il lavoro è per Rio, questa è una tappa di passaggio importante, un ottimo confronto con atlete che si giocheranno qualcosa di importante a Rio“.

Infine, una battuta su Re Magno: “Mi spiace non sia riuscito a scendere sotto 49”. Riesce a nuotare meglio rispetto a Riccione, ma gli manca ancora qualcosa. Vediamo stasera con la 4×100 sl mista. A dicembre fece 48”8. L’obiettivo è riproporlo a 47”5 lanciato come a Kazan alle Olimpiadi. Allenare un ragazzo di 34 anni è delicato, non è facile. Tutto va calcolato, i tempi di recupero si allungano, servono stimoli. Qualcosa è stato sbagliato in questa parte di stagione. Ma Filippo ci sta mettendo la massima grinta possibile, è un esempio anche per i più giovani“.

E sull’Europeo in chiave azzurra, da Dotto ai gemelli del mezzofondo: “Mi stanno piacendo i giovani, non hanno paura di confrontarsi con atleti più forti. E poi le conferme: i 400 sl di Detti, i 1500 sl di Greg. Non vedo l’ora degli 800: se le daranno di santa ragione. Ma sono come fratelli, è un agonismo sano. Dotto? E’ stato una sorpresa ad aprile, negli ultimi 4-5 ha fatto fatica a esprimere il suo potenziale. Rossetto mi aveva detto in tempi non sospetti che era un uomo da sotto 48”. Vedere questo miglioramento dopo 4 anni fa piacere. Niente è scontato, anche a 25-26 anni si può fare la differenza“.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Fin/DeepBlueMedia

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