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Nuoto, Europei Londra 2016: un Sabbioni di bronzo ma arrabbiato. Staffetta mista mista d’argento

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Nella seconda giornata degli Europei di Londra 2016, Simone Sabbioni centra il suo primo podio individuale a livello seniores, arrivando terzo ex-aequo con il greco Apostolos Christou (54″19) nei 100 dorso. Un crono che non soddisfa affatto il romagnolo che si sarebbe aspettato, evidentemente, di replicare almeno il crono di Riccione (53″34 record italiano) ma una medaglia non è mai da buttare. In una gara nella quale ha regnato davvero tanto la tensione, visti i peggioramenti di quasi tutti i finalisti, la spunta l’atleta più esperto e ricco di talento ovvero il francese Camille Lacourt che in 53″79 ha fatto sua la vittoria davanti al russo Grigory Tarasevich (53″89). L’altra medaglia di giornata per i colori azzurri dalla staffetta 4×100 mista mista dove l’argento alle spalle degli inarrivabili inglesi (3’44″56) trascinati da Adam Peaty sa un po’ di rammarico per una scelta, nella frazione a rana, discutibile che ha visto Martina Carraro opposta al campione britannico. Tuttavia, da sottolineare nel 3’45″74 le frazioni interne di Piero Codia in 51″05 ed il 53″20 di Federica Pellegrini. Per quanto concerne le altre finali, 50 farfalla poco fortunati per il citato Codia che per 9 centesimi manca il podio. L’oro continentale è andato al favorito della vigilia, ovvero l’ucraino Andriy Govorov che in 22″92, unico a scendere sotto il limite dei 23″, ha preceduto l’infinito Laszlo Cseh (66esima medaglia in carriera per il magiaro) e il padrone di casa Benjamin Proud (23″34). Nel’ultimo atto dell’unica vasca della farfalla, versione femminile, è Sarah Sjoestroem a centrare il primo successo di questo Europeo precedendo in 24″99 la danese Jeanette Ottesen (25″44) e Francesca Hansall (25″48). 100 rana con doppietta britannica. L’accoppiata Peaty (58″36 oro ed unico ad abbattere il muro dei 59″) – Ross Murdock (59″73) ha preceduto il lituano Giedrius Titenis (1’00″10) ed un Andrea Toniato (1’00″42) a 3 decimi dal bronzo. Un Toniato che quindi ha praticamente ripetuto lo stesso risultato dei turni precedenti a testimonianza che il suo livello attuale è questo. A chiosa del racconto delle finali, la seconda medaglia d’oro ungherese porta la firma ancora dell’iron lady Katinka Hosszu sui 200 dorso in 2’07″01 davanti l’ucraina Daryna Zevina (2’07″48) e Matea Samardzic (2’09″24). 

Venendo alle semifinali, entra tra le migliori otto Silvia Di Pietro in 54″77 (tempo limite per la staffetta veloce olimpica) mentre non centra l’obiettivo Erika Ferraioli in 54″96 (decimo tempo) e distante dalla prestazione cronometrica attesa. Miglior tempo quello ottenuto dall’olandese Femke Heemskerk (54″15) davanti a Charlotte Bonnet (54″29) e Ranomi Kromowijojo (54″44). Buoni segnali quelli mostrati da Martina Carraro che pur non essendo nella stessa condizione degli Assoluti ha ottenuto il terzo crono in 1’07″53 nelle semifinali dominate da Rute Meylutite in 1’06″16. Niente da fare invece per Arianna Castiglioni, lontana parente da quella dell’anno scorso per i tanti problemi fisici che in 1’08″29 non è andata oltre il decimo tempo. In finale nei 200 misti anche Federico Turrini in 2’00″57 (quinta prestazione) come anche un ritrovato Andrea Mitchell D’Arrigo (1’47″56) nei 200 stile libero con miglior crono dell’olandese Sebastiaan Verschuren (1’45″87) mentre l’idolo di casa James Guy, campione del mondo a Kazan, ha parzialmente riscattato la controprestazione di ieri (terzo tempo in 1’46″59)

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Foto: La presse Gian Mattia D’Alberto ricevute da ufficio stampa Arena Italia

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