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Nuoto, Assoluti Riccione 2016: l’Italia prepara le sue staffette olimpiche con tanti dubbi

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Tra tutti i discorsi d’avvicinamento agli Assoluti primaverili di nuoto che partiranno martedì a Riccione, quello riguardante le staffette è senza dubbio il più complesso. Perché se il movimento azzurro è in rilancio dopo le zero medaglie di Londra 2012, è altrettanto vero che, oltre a Gregorio Paltrinieri e Federica Pellegrini, non sono poi numerose le possibilità da giocarsi per entrare davvero nella storia. Si può dire che l’Italia ha un parco giovani interessante e con il quale può raggiungere tante finali, sì, ma difficilmente il numero di podi a Cinque Cerchi supererà quota due (e firmeremmo subito per quelle due).

Come stanno, dunque, le staffette azzurre? I quartetti che misurano l’effettivo valore di un paese sono per buona parte ancora tutti da costruire. Partiamo dai migliori due della scorsa estate, quello della 4×100 stile libero maschile bronzo mondiale sfruttando le incredibili uscite di scena di Usa e Australia e davanti al Brasile che a Rio 2016 sarà padrone di casa e quello della 4×200 sl femminile addirittura argento per la prima volta nella storia. Filippo Magnini e Luca Dotto, al momento, sono le uniche certezze di un gruppo che per gli Assoluti ha perso Marco Orsi causa virus – il bolognese sarà quasi sicuramente alle Olimpiadi per la staffetta, ma in che forma? – e che ancora naviga tra Michele Santucci, Luca Leonardi e magari Giuseppe Guttuso per trovare un quarto all’altezza del compito. Gli Assoluti saranno sicuramente indicativi anche da questo punto di vista. Dietro a Federica Pellegrini, invece, la folta concorrenza potrebbe lanciare le prestazioni delle varie Alice Mizzau, Diletta Carli, Erica Musso, Chiara Masini Luccetti, Stefania Pirozzi e Martina De Memme. Un’eventuale medaglia non è così distante, anche se dai Trials australiani e soprattutto cinesi sono usciti rilevamenti cronometrici pericolosi. Sarà la solita sfida a 3/4 – dietro all’imprendibile Usa e con anche la Svezia a sognare in grande – per due posti sul podio.

Capitolo miste: le condizioni di Marco Orsi preoccupano anche la 4×100 maschile dei quattro stili che, però, potrebbe trovare nel crawl un ottimo sostituto quale proprio Dotto o Magnini. Da sempre, però, la vera differenza si fa a rana, e francamente Fabio Scozzoli pare ancora lontano dalle super prestazioni del biennio 2011-2013. Simone Sabbioni (dorso) e Matteo Rivolta (farfalla), esplosi definitivamente lo scorso autunno a Netanya, completerebbero un organico sulla carta interessante ma che, per lottare ai piani alti, necessita indubbiamente della classica giornata di grazia. Gli uomini sono reduci dal nono posto mondiale così come le staffettiste della 4×100 mista femminile, alla quale manca una dorsista di alto livello e in cui l’eventuale assenza di Arianna Castiglioni – che come Orsi non sarà a Riccione per infortunio – è pronta a essere sopperita da una tra Martina Carraro e Ilaria Scarcella.

Erika Ferraioli, Silvia Di Pietro e Federica Pellegrini cercano poi una quarta velocista per abbassare ulteriormente il record italiano ottenuto grazie al sesto posto di Kazan. In Russia c’era Laura Letrari, in vasca corta da due anni a questa parte si esalta Aglaia Pezzato. Cosa diranno gli Assoluti? Le potenzialità per un buon piazzamento in finale della 4×100 sl femminile ci sono tutte. Infine, unica nota dolente dei Mondiali 2015 perché priva di pass olimpico, la 4×200 sl maschile rimane un mistero anche a distanza di parecchi mesi. Scarseggiano gli interpreti, nonostante l’argento iridato in corta di Doha 2014, e Andrea Mitchell D’Arrigo non è ancora riuscito a conquistarsi i gradi di leader. Vedremo cosa uscirà da Riccione, ma l’avvicinamento non pare convincente. L’Italia rischia di evaporare nella specialità che fu bronzo ad Atene 2004 con Emiliano Brembilla, Massimiliano Rosolino, Simone Cercato e Filippo Magnini. Proprio Re Magno dovrà utilizzare tutto il suo carisma per scuotere i compagni in Romagna.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: pagina Facebook Fina/DeepBlueMedia

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