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Ciclismo: l’Italia sprofonda a Roubaix, Rosa sempre più tra i grandi

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Bisogna scorrere l’ordine d’arrivo fino al 32esimo posto per trovare Marco Marcato, il migliore degli italiani alla Parigi-Roubaix. Una prova sottotono per i colori azzurri che si sono distinti solamente nel lavoro svolto da Salvatore Puccio e Gianni Moscon in seno al Team Sky.

Delusione per Matteo Trentin e Daniel Oss, senza girarci troppo attorno. Entrambi sono rimasti nel secondo gruppo (di Sagan e Cancellara per intenderci) e lì sono rimasti. Il primo si è visto scappare lo svizzero e lo slovacco davanti al naso sul pavé quanto hanno iniziato la rimonta, il secondo è stato un fantasma per tutta la durata della gara assieme a tutta la BMC, orfana di Van Avermaet e mai davvero in corsa. Un’occasione che capita raramente e aspettative non rispettate.

Puccio e Moscon si sono fatti trovare davanti con il resto della squadra e hanno resistito anche alla selezione fatta dalle pietre. Purtroppo, entrambi sono caduti trascinando con sé Rowe (Moscon) e Stannard (rallentato da Puccio). Ha impressionato, in particolare, Gianni Moscon. Ancora giovanissimo ha mostrato di poter stare benissimo con i migliori tra Fiandre e Roubaix: a 21 anni va ancora inquadrato come corridore ma se le prime indicazioni sono queste il potenziale per fare molto bene sembra esserci. 

Dal Giro dei Paesi Baschi, per il ciclismo italiano, è arrivata una bellissima conferma: Diego Rosa. È già iconica l’esultanza in cui alza la bicicletta sopra la testa: il piemontese dell’Astana ha dimostrato di avere la stoffa per emergere. Nonostante sia passato tardi e non abbia subito trovato la giusta dimensione tra i prof, l’ex biker si sta ritagliando un posto importante all’Astana e in un futuro nemmeno troppo lontano potrebbe iniziare a dare fastidio a Nibali e Aru. Attenzione a lui perché è completo e, sopratutto, forte. Specialmente quando la strada sale e c’è da usare la testa.

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gianluca.santo@oasport.it

Twitter: Santo_Gianluca

Foto: Valerio Origo

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