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VOLIAMO SUL MONDO! Gianmarco Tamberi epico: è medaglia d’oro iridata nel salto in alto!

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Gianmarco Tamberi si consacra campione! Il 23enne marchigiano conquista la medaglia d’oro nel salto in alto ai Mondiali indoor di atletica a Portland e fa la storia dell’Italia: l’ultima affermazione tricolore in questa manifestazione risaliva addirittura al 2001, quando si impose Paolo Camossi nel triplo a Lisbona. Per trovare il podio più recente, invece, bisogna tornare al 2011, quando nella medesima disciplina di Tamberi, ma al femminile, Antonietta di Martino fu d’argento.

Con il suo personal best di 2,38 metri (miglior misura stagionale nel pianeta), l’azzurro si presentava come l’uomo da battere. L’avvio, tuttavia, era da incubo: subito un errore alla quota di ingresso a 2,20 metri, poi rimediato con la seconda prova. Dopo un tranquillo 2,25, il portacolori del Bel Paese rischiava seriamente l’eliminazione a 2,29, misura superata solo al terzo tentativo. A questo punto, tuttavia, Tamberi era appena settimo, causa l’eccessivo numero di errori commessi. La gara sofferta dell’italiano proseguiva a 2,33: anche questa volta era necessario il terzo salto. Il bronzo era già certo e, oltre all’azzurro, rimanevano in gioco solo il britannico Robert Grabarz e lo statunitense Erik Kynard, mentre veniva eliminato il pericolosissimo qatariota Mutaz Essa Barshim, volato altissimo nel suo ultimo tentativo a 2,33, ma tradito dai talloni che hanno lasciato cadere l’asticella.

Tamberi, fin lì forse esageratamente oppresso dal peso del ruolo di favorito, piazzava la zampata del campione a 2,36, realizzato al primo tentativo. Un gesto atletico eccezionale da parte dell’uomo con la mezza barba (soprannominato appunto half-shave), che mimava il gesto del volo dopo l’impresa realizzata. Grabarz e Kynard venivano poi eliminati (accontentandosi rispettivamente dell’argento e del bronzo) ed il sogno poteva così concretizzarsi: Tamberi campione del mondo! L’azzurro, ormai appagato, effettuava poi anche tre prove senza successo a quota 2,40, una misura comunque nelle proprie corde.

Il mondo acclama il suo nuovo re con le ali. Un trionfo meritato dopo una stagione indoor vissuta sempre su livelli inavvicinabili per gli avversari. Tamberi entra nel gotha dei campionissimi e si candida per un posto sul podio anche alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. L’Italia potrebbe aver trovato il personaggio giusto per rilanciare la bistrattata atletica.

Non ha brillato, invece, Marco Fassinotti, fermatosi ad un 2,25 che vale il nono posto finale.

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Foto: Red Bull

federico.militello@oasport.it

1 Commento

1 Commento

  1. ale sandro

    20 Marzo 2016 at 10:34

    Primo grande salto di qualità completato per Tamberi, che riporta sul podio l’Italia 4 anni dopo l’argento della Di Martino a Istanbul. Questa era già una delle gare da mettere a fuoco per andare a bersaglio, è stato bravissimo nel non farsela sfuggire e gestire la tensione negli ultimi tentativi a 2.29 e 2.33. Battere poi con un 2.36 alla prima prova, avversari tutti a podio a Londra come Grabarz, Kynard e ovviamente Barshim, è una cosa che si commenta da sé. Ora la stagione all’aperto, curioso di capire come avrà deciso con papà Marco di impostare l’avvicinamento a Rio. Ho la sensazione che visto il personaggio, lo si vedrà in più di un meeting, perchè mi sembra migliori gareggiando essendo un agonista nato.
    Per Fassinotti la gara da far bene sarà il controllo medico prossimo, che spero consenta al torinese di allenarsi con efficacia come stava riuscendo a fare per gran parte della scorsa stagione, anche in considerazione di eventuali cambiamenti tecnici recenti, che non sono mai cose semplici da assorbire.
    Una considerazione sulla scelta organizzativa per i salti in elevazione, e cioè di fare direttamente le finali: personalmente sarei interessato a vedere riproposta la formula anche all’aperto magari in qualche manifestazione giovanile o campionato continentale. Non sono così negativo per la formula meeting anche per le gare di campionati, specie se si seguono con costanza le fasi fondamentali della gara senza andare in differita. La spettacolarità di specialità come alto e asta andrebbe sfruttata, specie in un periodo così difficile per questo sport.
    Di tutt’altro avviso invece le scelte per i lanci e i salti in estensione, mi auguro sia stato un esperimento senza bis. Spero però che si riesca a studiare un calendario di gare per i grandi eventi in modo da poter seguire senza interruzione i concorsi, anche farne due alternati potrebbe essere un’opzione.
    Per finire con gli azzurri, dispiace il forfait di Hooper per la semifinale dei 60 ,dopo il personale in batteria, non mi aspettavo tanto di più dalla Rosa nel peso. Stasera in bocca al lupo per la Trost.

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