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MotoGP: Ducati, in Argentina la prova del nove. GP16 solo motore o moto costantemente da podio?

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“La potenza è niente senza controllo”. E’ da questo slogan celebre qualche anno fa in uno spot pubblicitario che vogliamo introdurvi il tema “Ducati” e la valenza del prossimo appuntamento di Termas De Rio Hondo (Argentina), secondo round del Mondiale MotoGP 2016, per Borgo Panigale. Nel primo weekend stagionale di Losail (Qatar), sotto i riflettori “magici” della pista araba, la GP16 si è esaltata. Le prestazioni strepitose del motore delle Rosse hanno lasciato tutti a bocca aperta, ivi compresi gli avversari che lungo il rettilineo del circuito qatariano hanno mangiato polvere e moscerini. Un menù decisamente indigesto. La prepotenza, passateci il termine, del propulsore delle Ducati si è poi ottimamente abbinato alla guida, diversamente dal solito, aggressiva di Andrea Dovizioso che, come avvenuto un anno fa, ha conquistato un onorevolissimo secondo posto dai significati particolari. Di fatto la corsa in Qatar è stata di 7″ più veloce di quella di 12 mesi fa, nonostante i tanti cambiamenti circa gli pneumatici ed l’elettronica. I team si sono dimostrati, dunque, all’altezza della situazione ma le peculiarità di Losail obbligano a prendere con le molle i dati emersi.

Sul tracciato argentino avremo un quadro ancor più completo della situazione. Nel 2015, l’asfalto di Termas fu un’autentica iattura per i gommisti Bridgestone per il degrado riscontrato sul compound soft. Sarà interessante verificare come le Michelin sapranno adattarsi ad una pista così caratteristica e nello stesso tempo cosa riuscirà a fare Ducati. Tutti infatti parliamo della straordinaria potenza del motore, sottolineata anche da Casey Stoner nel corso dei test privati della squadra di Borgo Panigale sempre sul tracciato del Qatar. E’ da osservare, però, la fase di drifting ovvero l’andamento nelle curve strette e anguste del circuito made in Argentina. Differenze sostanziali rispetto al primo atto del Mondiale sottolineate dallo stesso Dovizioso che però si è mostrato decisamente fiducioso: “La pista di Termas è completamente diversa da quella di Losail, ma con le nostre prestazioni attuali credo che adesso abbiamo una buona base per tutte le prossime gare – sottolinea il forlivese a motogp.com – Quest’anno è sempre un’incognita andare su una pista dove non abbiamo mai girato con le Michelin, ma dopo il Qatar sono consapevole che la Desmosedici GP ha già raggiunto un ottimo livello di competitività e quindi sono convinto che anche in Argentina potremo lottare per le prime posizioni”. Un ottimismo suffragato anche dalla gara dell’anno passato quando il Dovi giunse secondo a 5″6 dal vincitore Valentino Rossi ma con mescole morbide, il cui utilizzo era obbligato dal regolamento 2015 a differenza di un Rossi che, anche grazie ad una scelta di coperture dure, ebbe la meglio in un finale appassionante con Marc Marquez.

Ebbene, sarà la prova del nove per le Rosse e anche per i suoi piloti. Dovizioso dovrà dare conferme dopo lo splendido podio della prima corsa iridata mentre Andrea Iannone sarà in cerca di riscatto, reduce dall’errore nelle prime battute di gara a Losail che lo ha estromesso dalla lotta per la top3. Tra poco più di 24 ore le parole lasceranno il posto al rombo dei motori e potremo tracciare uno scenario ancor più preciso.

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