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Judo, Grand Prix Tbilisi 2016: Domenico Di Guida sfiora il podio, oro a Martin Pacek

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Si è concluso quest’oggi il Grand Prix di Tbilisi 2016, importante prova del circuito mondiale di judo che metteva in palio punti pesanti per le qualificazioni olimpiche ai Giochi di Rio 2016: 300 ai vincitori della medaglia d’oro in ciascuna categoria, 180 ai secondi classificati, 120 ai medagliati di bronzo.

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100 KG

L’Italia, che nelle giornate passate ha conquistato una medaglia di ogni colore, ha sfiorato il poker di podi con Domenico Di Guida, che però non è andato oltre la quinta posizione nonostante le ottime prestazioni viste sui tatami georgiani. Il campano ha iniziato con un pesante ippon sul moldavo degli Emirati Arabi Uniti, Ivan Remarenco, ultimo qualificato virtuale ai Giochi Olimpici di Rio 2016, per poi superare grazie agli shido il numero quattro del tabellone, l’ex campione mondiale azero Elkhan Mammadov. Ai quarti di finale, Di Guida ha sconfitto per yuko il giovane padrone di casa Lasha Taveluri, qualificandosi dunque alle semifinali. Qui ha incontrato l’ostico iraniano Javad Mahjoub, che ha avuto ragione per una penalità di differenza, mentre nel match per il bronzo l’azzurro è stato battuto con uno yuko ed un waza-ari dal portoghese Jorge Fonseca.

In finale, il ventottenne svedese Martin Pacek ha battuto per ippon Mahjoub, ottenendo una nuova vittoria di prestigio dopo quelle del Grand Prix di Qingdao e del Grand Slam di Tjumen’. L’altro match per il terzo posto ha invece premiato il georgiano Beka Gviniashvili, che è salito sul podio davanti al pubblico di casa grazie ad un ippon messo a segno sull’uzbeko Soyib Kurbonov.

-100 kg
1. PACEK, Martin (SWE)
2. MAHJOUB, Javad (IRI)
3. FONSECA, Jorge (POR)
3. GVINIASHVILI, Beka (GEO)
5. DI GUIDA, Domenico (ITA)
5. KURBONOV, Soyib (UZB)
7. FLETCHER, Benjamin (GBR)
7. TAVELURI, Lasha (GEO)

90 KG

Il primo titolo assegnato quest’oggi in ordine cronologico è stato quello dei 90 kg. Ad imporsi, come da pronostico, è stato l’olandese Noël van ‘t End, non a caso accreditato della testa di serie numero uno del tabellone. Per lui si tratta del terzo successo in un Grand Prix, dopo quelli di Qingdao nel 2014 e Samsun nel 2015, arrivata grazie ad uno yuko ed un waza-ari messi a segno sullo svedese Marcus Nyman, campione europeo nel 2010. L’altro svedese Joakim Dvärby ha ceduto per doppio waza-ari (waza-ari awaseti ippon) al portoghese Célio Dias, mentre nella seconda finale per il bronzo si è imposto Nikoloz Sherazadishvili, spagnolo di origine georgiana, che ha superato per ippon il russo Magomed Magomedov.

-90 kg
1. VAN T END, Noel (NED)
2. NYMAN, Marcus (SWE)
3. DIAS, Celio (POR)
3. SHERAZADISHVILI, Nikoloz (ESP)
5. DVARBY, Joakim (SWE)
5. MAGOMEDOV, Magomed (RUS)
7. GERASIMENKO, Dmitri (SRB)
7. RANDL, Milan (SVK)

+100 KG

La medaglia d’oro della massima categoria di peso è andata all’israeliano Or Sasson. Il venticinquenne, vicecampione europeo in carica e finalista quest’anno del Grand Slam di Parigi, ha vinto il suo primo Grand Prix della carriera grazie ad uno yuko messo a segno nella finale contro l’olandese Roy Meyer.

Resta a bocca asciutta la Russia, che piazza due atleti in semifinale, per poi concludere con due “legni”: Andrey Volkov ha dichiarato forfait nel primo match per il bronzo, lasciando via libera al polacco Maciej Sarnacki, mentre Aslan Kambiev ha subito quattro shido, sinonimo di sconfitta per ippon, per mano del brasiliano Rafael Silva, in piena ripresa dopo l’infortunio dell’anno scorso.

+100 kg
1. SASSON, Or (ISR)
2. MEYER, Roy (NED)
3. SARNACKI, Maciej (POL)
3. SILVA, Rafael (BRA)
5. KAMBIEV, Aslan (RUS)
5. VOLKOV, Andrey (RUS)
7. GORDIIENKO, Oleksandr (UKR)
7. KRAKOVETSKII, Iurii (KGZ)

78 KG

Dopo il successo di Kim Polling nella seconda giornata e quello di Noël van ‘t End qualche minuto prima, l’Olanda ha potuto festeggiare una nuova medaglia d’oro al termine di una finale tutta Oranje. Ad avere la meglio è stata la veterana Marhinde Verkerk, campionessa europea in carica, che al termine di un incontro molto equilibrato ha prevalso per uno shido di differenza sulla più giovane Guusje Steenhuis. La trentenne giustifica così la scelta dei tecnici olandesi, che l’hanno preferita in vista delle Olimpiadi nonostante Steenhuis sia meglio piazzata nel ranking.

Negli incontri per le medaglie di bronzo, la brasiliana Mayra Aguiar, campionessa mondiale nel 2014, ha sconfitto per hansoku make la portoghese Yahima Ramirez, mentre la britannica Natalie Powell ha prevalso per uno yuko sulla francese Madeleine Malonga.

Assunta Galeone, la numero uno azzurra della categoria, non è riuscita a superare il primo turno contro Alena Kachorovskaya, capace di imporsi per yuko proprio sul finire dell’incontro, quando la campana era in vantaggio per uno shido. Per Galeone termina così una serie di dodici vittorie consecutive contro le judoka russe, compreso il successo che regalò all’Italia la medaglia di bronzo a squadre ai Giochi Europei di Baku 2015.

-78 kg
1. VERKERK, Marhinde (NED)
2. STEENHUIS, Guusje (NED)
3. AGUIAR, Mayra (BRA)
3. POWELL, Natalie (GBR)
5. MALONGA, Madeleine (FRA)
5. RAMIREZ, Yahima (POR)
7. CAMARA, Sama Hawa (FRA)
7. SOL, Kyong (PRK)

+78 KG

Passata tra le fila della Turchia nel 2015, la francese Ketty Mathé – oramai nota con il nome di Kayra Sayit – ha conquistato il suo secondo Grand Prix con la sua nuova nazionale, dopo quello dello scorso anno a Budapest. La ventisettenne ha approfittato in finale del forfait della brasiliana Maria Suelen Altheman per conquistare la medaglia d’oro. In assenza della campionessa mondiale Yu Song, la numero due cinese Ma Sisi, prima testa di serie del tabellone, ha ottenuto il bronzo battendo la francese Émilie Andéol, due volte campionessa europea, grazie ad un quarto shido a pochi secondi dall’eventuale golden score. L’altro bronzo è andato alla bielorussa Maryna Slutskaya, che ha superato per ippon l’ucraina Svitlana Iaromka.

+78 kg
1. SAYIT, Kayra (TUR)
2. ALTHEMAN, Maria Suelen (BRA)
3. MA, Sisi (CHN)
3. SLUTSKAYA, Maryna (BLR)
5. ANDEOL, Emilie (FRA)
5. IAROMKA, Svitlana (UKR)
7. KINDZERSKA, Iryna (UKR)
7. PAKENYTE, Santa (LTU)

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Immagine: EJU

giulio.chinappi@oasport.it

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