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Ciclismo

Ciclismo: il 2016 italiano, tra obiettivi e speranze. Grandi giri, classiche e Rio…

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Si sta per aprire un 2016 che può rivelarsi fondamentale per il ciclismo italiano. Tantissimi gli obiettivi per gli azzurri che cercheranno di raggiungere un bottino più soddisfacente rispetto a quello dello scorso anno. Tornare in vetta nelle classiche, trionfare nei grandi giri, cercare il podio olimpico e provare a sfiorare la maglia iridata.

Si riparte ovviamente dai due punti fermi del movimento: Fabio Aru e Vincenzo Nibali. Come di consueto obiettivi diversi per i due capitani dell’Astana che si ritroveranno, molto probabilmente, sul percorso olimpico di Rio a caccia di una medaglia. Il vincitore della Vuelta 2015 ci proverà, per la prima volta, al Tour de France. Tante salite e non troppa cronometro: un tracciato favorevole per il sardo che sulle strade spagnole ha dimostrato che in salita non teme nessun rivale. Servirà comunque un’impresa per cercare la maglia gialla: Contador, Quintana e soprattutto Froome non si lasceranno sfuggire così facilmente l’occasione. Per quanto riguarda Nibali, invece, l’obiettivo è il Giro d’Italia: lo Squalo vuole il suo secondo trofeo senza fine. Poi, forse, un Tour da gregario e le Olimpiadi, vero e proprio punto fermo stagionale.

Nonostante la vittoria al Lombardia dello stesso Nibali, il 2015 in chiave classiche non può reputarsi positivo. Fondamentale fare meglio a partire dalla prossima primavera. La Milano-Sanremo sembra essere adatta per corridori del calibro di Niccolò Bonifazio, Giacomo Nizzolo, Sacha Modolo ed Elia Viviani, tutti coloro che si giocheranno un posto da capitano per il Mondiale di Doha. Per quanto riguarda il pavè (visto anche il successo alla Parigi-Tours) la punta di diamante potrebbe essere Matteo Trentin, per il quale però ci saranno sempre da vedere le gerarchie di squadra (la Etixx-Quickstep ha nelle sue fila tantissimi fenomeni che possono giocarsi le Classiche del Nord). Andando a citare invece le Ardenne, ci si aspetta molto da Diego Rosa e Diego Ulissi, ideali per gli strappi di Amstel, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi; senza dimenticare Domenico Pozzovivo ed Enrico Gasparotto, da sempre protagonisti nel mese di aprile. Chiudiamo con una sorpresa: riuscirà al primo anno da professionista a farsi già vedere davanti Gianni Moscon?

Infine le cronometro mai state il punto di forza del movimento italiano. Adriano Malori ha smentito tutto ciò in quel di Richmond lo scorso settembre. Il corridore emiliano è vice campione del Mondo in carica e, tra Doha e Rio, cercherà altre medaglie.

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gianluca.bruno@oasport.it

Foto: Gianluca Santo

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