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Taekwondo: bene le nuove leve nel 2015, in ombra Molfetta e Basile

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Per avere un quadro completo sulla situazione del taekwondo azzurro bisognerà aspettare il torneo di qualificazione olimpica di inizio gennaio. Soltanto dopo si potrà dare un giudizio definitivo sul quadriennio post Londra 2012.

Archiviato il mancato raggiungimento di pass attraverso i ranking olimpici, il 2015 ha portato all’Italia un Mondiale sulla falsa riga di quello di due anni fa in Messico con appena due atleti, Roberto Botta e Daniela Rotolo, in grado di aggiudicarsi almeno due incontri a Chelyabinsk. Risultato che si aggiunge agli Europei dell’anno precedente, dove l’Italia si era resa protagonista della peggiore rassegna continentale di sempre insieme alla prima edizione del 1976.

Non sono mancate tuttavia le note positive, tutte giovani e pronte a succedere nei prossimi anni ai decani Carlo Molfetta e Leonardo Basile. Mettendo da parte le solite medaglie nelle competizioni giovanili, tra i senior il 2015 è stato l’anno di Erica Nicoli, bronzo agli Europei categorie olimpiche di Nalchik e sopratutto Roberto Botta, terzo nel Gp di Samsun e più continuo ad alti livelli rispetto alla compagna di squadra. Due atleti che qualora non dovessero riuscire a qualificarsi a Rio, avranno tutto il tempo per lavorare in vista di Tokyo 2020. Ancora discontinui altri azzurri come Cristina Gaspa e Claudio Treviso, quest’ultimo capace di battere  ai Giochi Europei di Baku il campione del mondo belga Jaouad Achab ed eliminato nel turno successivo.

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Foto federazione italiana taekwondo

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