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Rugby – Italia, in Qualification Cup è un disastro: Mogliano battuta dai tedeschi, Rovigo sotterrata in Romania

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Negli ultimi anni il rugby italiano ha più volte aggiornato ‘il punto più basso’ della sua storia dal momento dell’ingresso nel Sei Nazioni (con tutto quello che ne è conseguito), ritoccandolo spesso e volentieri grazie a debacle pesantissime sia a livello di nazionale che di club. L’abisso, tuttavia, non sembra essere stato ancora toccato, perché nel weekend di coppe europee si sono riscritte nuove pagine del libro nero del movimento ovale azzurro. Pagine che spiegano meglio di qualunque altra cosa lo stato di salute del rugby italico, perlomeno a tifosi ed appassionati comprensibilmente stanchi di assistere ai continui disastri derivanti dalla fallimentare gestione dell’ultimo lustro.

Tralasciando il prevedibile (perché in pochi avrebbero pronosticato altro) tracollo del Benetton Treviso al cospetto dello Stade Français in Champions Cup, a far impallidire sono stati i risultati delle tre italiane impegnate nella Qualification Cup, la nuova terza coppa che mette a disposizione due posti per la prossima Challenge Cup. Una competizione voluta fortemente dal presidente della FIR, Alfredo Gavazzi, in cui tre società di Eccellenza sfidano club belgi, spagnoli, tedeschi, portoghesi e romeni. Nella fattispecie, l’Italia è rappresentata da Rovigo, Fiamme Oro e Mogliano, tra le più importanti della massima serie insieme a Calvisano e Petrarca, ma incapaci di imporsi su avversarie provenienti da realtà meno sviluppate rugbisticamente parlando rispetto all’Italia. La differenza è evidentemente abissale (con Germania, Belgio, Portogallo e Spagna, meno con la Romania), eppure sabato è accaduto l’imponderabile: Mogliano – la squadra forse più attrezzata dell’Eccellenza – ha perso in casa (!) contro i tedeschi dell’Heidelberg (!!), Rovigo è stata surclassata dai Timisoara Saracens per 45-13, mentre le Fiamme Oro hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie contro i portoghesi del Direito. La Germania che batte l’Italia, la Romania che domina l’Italia, il Portogallo che spaventa l’Italia. E l’Italia che affonda, inesorabile. Ma non finisce qui.

Se c’è un’altra cosa a dover preoccupare, oltre alle palesi umiliazioni subite, è anche la reazione di tanti italiani in giro sul web. La rabbia e la costernazione hanno naturalmente prevalso, unitamente ad un senso di imbarazzo inevitabile di fronte a risultati del genere, eppure al loro fianco è emersa anche una certa rassegnazione. In tanti, d’altronde, (chi in maniera ipocrita, chi molto meno) avevano fiutato il pericolo e le eventuali figuracce delle italiane, considerando il livello estremamente basso di un’Eccellenza sempre più allo sbando e abbandonata a se stessa. Pensare di mettere in conto una sconfitta contro una squadra tedesca (la più forte del Paese, ok, ma pur sempre tedesca), di fatto, è significativo della preoccupante regressione del rugby italiano in questi anni. Ed è un disastro ancor prima che la partita inizi. La voglia di confermare la superiorità dei club nostrani rispetto alle ‘piccole’ del Vecchio Continente, insomma, sta avendo l’effetto diametralmente opposto. Un boomerang che, ora, rischia di fare davvero male ad un movimento già affetto da problemi strutturali di ogni tipo. E l’impressione è che non ci sia nemmeno limite al peggio.

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Credit FotosportIT/FIR

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