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Doping, WADA: presto un rapporto bomba anche sul Kenya?
Dopo la pubblicazione del rapporto che ha messo pesantemente sotto accusa il mondo dell’atletica russa, la commissione indipendente dell’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) potrebbe provocare la detonazione di un’altra bomba ad orologeria, quella riguardante il Kenya.
Presidente della commissione, l’ex presidete WADA Dick Pound ha infatti pesantemente accusato il Paese africano: “Sembra piuttosto chiaro, in base al rapporto della ARD (rete televisiva tedesca, ndr) e ad altri sviluppi, che il Kenya abbia un vero problema. Ed è servito molto tempo per capire che avesse questo problema. Se i kenioti non lavoreranno seriamente contro il doping, penso che qualcun altro lo farà per loro“, ha spiegato il canadese. Pound ha ammesso che il Kenya potrebbe dunque essere l’oggetto della prossima inchiesta della sua commissione, ma che prima bisognerà approfondire ulteriormente il caso russo.
Dal 2012, sono infatti più di trenta gli atleti del Kenya ad essere stati sospesi per doping, ed attualmente sono in quindici a figurare nella lista degli squalificati della WADA. I casi più clamorosi hanno riguardato la maratoneta trentaquattrenne Rita Jeptoo, positiva all’EPO e squalificata per due anni, mentre ai Mondiali di Pechino 2015 sono risultati non negativi Koki Manunga (400 metri ostacoli) e Joyce Zakary (400 metri piani).
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giulio.chinappi@oasport.it
