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Rugby, Mondiali 2015: il quadro dei quarti di finale e delle otto qualificate

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Si è conclusa ieri la fase a gironi dei Mondiali 2015 di rugby. Tre settimane intense, di grande spettacolo e contornate da tante sorprese, come l’eliminazione dei padroni di casa dell’Inghilterra nel girone della morte. Tra le otto qualificate dai quarti di finale, tuttavia, non c’è ugualmente nessun nome eclatante ma le ‘solite’ nazionali: le quattro regine del Rugby Championship più quattro rappresentanti del Sei Nazioni, sebbene tra queste ultime non ci sia – appunto – la più attesa del lotto.

IL TABELLONE DEI QUARTI DI FINALE

Procedendo in ordine cronologico, il primo quarto di finale sarà una sfida estremamente interessante sul piano tattico e tecnico tra Sudafrica e Galles. Gli Springboks si sono risollevati progressivamente dopo la clamorosa sconfitta iniziale contro il Giappone, mostrando i muscoli a Samoa, Scozia e Stati Uniti e strappando di forza il primo posto nel girone. Tre avversarie, però, certamente non all’altezza di un Galles che forse in pochi si attendevano così vicino al livello dell’Australia e capace di sopraffare l’Inghiterra nell’eroico match di Twickenham. Gli infortuni avranno anche tolto pedine importanti ai Dragoni, ma non la loro voglia di combattere e di non mollare nemmeno un centimetro. A Twickenham, il prossimo sabato, non mancheranno sportellate e botte da orbi. Chi la spunterà si ritroverà di fronte una tra Nuova Zelanda e Francia e al momento solo i più inguaribili ottimisti potrebbero auspicare un successo dei transalpini. Gli All Blacks, pur non convincendo a pieno nel suo girone, appaiono diverse spanne sopra a dei Bleus senza grandi idee e strapazzati fisicamente dagli irlandesi proprio ieri. Come otto anni fa, le due squadre si incontreranno a Cardiff e nei quarti di finale: quella Francia confezionò un’impresa storica, ma i presupposti per ripetere quel match al momento proprio non sembrano esserci. I campioni del mondo, dal canto loro, devono ancora togliersi il velo, ma già così non dovrebbero avere grossi problemi.

Dall’altra parte del tabellone, va in scena invece la partita che più di tutte forse desta grandi curiosità per diversi motivi. Non per chissà quale grande rivalità, che di fatto non esiste tra Irlanda e Argentina, ma per la storia e per il momento attraversato dalle due nazionali. Da una parte, la vincitrice degli ultimi due Sei Nazioni sarebbe la naturale favorita del match ma è in apprensione per le probabili pesanti assenze di O’Connell, O’Mahony e Sexton più quella probabile di O’Brien per un pugno a Pape. Infortuni che potrebbero lasciare il segno, nonostante la grande profondità a disposizione di Joe Schmidt, che vorrebbe condurre la sua Irlanda alla prima semifinale iridata della storia. Dall’altra ci sono i Pumas, entrati ormai nell’élite del rugby mondiale nelle ultime due stagioni e con le potenzialità per battere chiunque (o quasi). Coach Hourcade può contare su una rosa di grande qualità, forse non dotata della stessa profondità irlandese ma in cui comunque tutti hanno dimostrato di saper cosa fare al momento di scendere in campo. L’ultimo quarto, al contrario, è quello più scontato, perché di fronte si ritroveranno la squadra più convincente in assoluto finora e la squadra con meno qualità delle otto approdate ai quarti, ovvero Australia e Scozia. I Wallabies sembrano aver trovato la giusta quadratura del cerchio grazie a Cheika, capace di dare il giusto valore all’enorme qualità dei trequarti ma di non trascurare la mischia, guidata da due terze linee terribili come Pocock e Hooper. Gli scozzesi, fin qui, sono stati i soliti scozzesi, capaci di alternare giocate di ottima qualità a blackout fatali per l’economia del match.

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daniele.pansardi@oasport.it

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