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Vuelta a España 2015: Fabio, è tutto nelle tue gambe
Adesso è tutto nelle gambe, nella testa e nel carattere di Fabio Aru. Superba la cronometro di oggi, per uno che cronoman non lo è o non lo è ancora diventato: una difesa chilometro per chilometro contro Tom Dumoulin, vista l’autoeliminazione degli altri contendenti.
Ora la Vuelta a España 2015 è un affare a due, sebbene un Rodríguez ad 1’15” dalla maglia rossa non possa essere tagliato fuori del tutto: il terreno non particolarmente arduo, tuttavia, sembra davvero ridurre la contesa a Dumoulin e ad Aru. Alla partenza della corsa nessuno s’immaginava il venticinquenne olandese competitivo per la classifica finale: il suo coetaneo sardo, invece, ha già dato ben più di una dimostrazione di essere tra i grandissimi delle corse a tappe e in tanti speravano, erano anzi convinti, che potesse giocarsela ad armi pari con Quintana, con Froome, con Purito, con Valverde, con Majka. Così è stato, giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro: ma all’azzurro dell’Astana si è affiancato questo olandese che tutti sapevano essere un grande cronoman e nessuno reputava un brillante scalatore.
Tre secondi, questo è il margine che divide i ragazzi i quali hanno dato fior di lezioni a corridori più esperti e titolati. Tre secondi e nessun arrivo in salita, ma almeno un paio di occasioni (su tutte sabato) per guadagnarli. Dipende da Aru, che in montagna va più forte dell’olandese, lo ha sempre dimostrato nelle scorse giornate: dipende da lui inventarsi qualcosa e poi lanciarsi in picchiata, in una discesa che, paradossalmente, potrebbe farlo salire all’Olimpo dei grandissimi.
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marco.regazzoni@oasport.it
