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Nuoto: da Singapore un’Italia in continua crescita

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Bravi ragazzi. L’Italia del nuoto giovanile esce dai Mondiali di Singapore con sei medaglie (1-2-3) e un voto più che positivo per prestazioni in quasi tutti i casi da applausi. I più pronti, già competitivi ai massimi livelli internazionali, sono riusciti a ottenere i risulati previste alla vigilia: Nicolò Martinenghi nella rana, Simona Quadarella nel mezzofondo, Giovanni Izzo nella velocità pura. Gli altri, comunque promossi, hanno in molti casi migliorato i propri record personali. Segnale che il podio è ancora distante, ma nulla può essere rimproverato a un gruppo che – a differenza di quanto avvenuto per qualche elemento a Kazan – si è presentato o al top della forma all’evento più importante della stagione. Merito soprattutto del responsabile tecnico Walter Bolognani.

Con un argento (800 sl) e un oro (1500 sl), esattamente come Gregorio Paltrinieri in Russia, è proprio Simona Quadarella il volto migliore dell’Italnuoto giovanile. Medaglie e record: 8’29”79 e soprattutto 16’05”61, meglio di quanto realizzato da Martina Caramignoli per il bronzo degli Europei senior di Berlino 2014 e dietro soltanto al primato italiano di Alessia Filippi. Da una romana a un’altra: il muro è destinato a cadere in futuro? Quel che è certo è che la portacolori dell’Aniene nuota ad altissimi livelli e diventerà già da Londra 2016 uno dei volti di punta del mezzofondo azzurro.

E’ pronta a inserirsi in prima squadra anche Ilaria Cusinato, che citiamo nei suoi amati misti pur senza medaglie (quarta nei 200 in 2’13”04, RIJ e RIC, e settima nei 400). Stefania Pirozzi non ha partecipato a Kazan e la specialità, in casa Italia, fatica a trovare un nome forte. Che lo sia proprio la veneta grande protagonista a Baku? La strada sembra segnata. Come è segnata quella di Nicolò Martinenghi, uno con la testa da potenziale campione perché bravissimo a riprendersi dopo aver pagato lo scotto dell’esordio in finale con il peggioramento cronometrico nei 100 rana. Il lombardo, che vale molto meno dell’1’02”08 con cui ha chiuso settimo, si è poi riscattato al meglio con il 2’13″05 nei 200 (record italiano ragazzi e quinta piazza) e, soprattutto, con l’argento a quattro centesimi dall’oro nella distanza più breve (28”03, altro RIR). Polivalente e ancora giovanissimo, può dare una grossa mano alle staffette dei grandi già dai prossimi Europei senior. Anche perché Fabio Scozzoli, tornato tra Imola e Verona dopo l’addio a Graz, è al momento più un’incognita che una certezza.

Come avvenuto a Kazan, il Mondiale azzurro si era aperto con il bronzo della 4×100 stile libero maschile. A Singapore per forza di cose non c’era un veterano alla Filippo Magnini in grado di prendersi sulle spalle la squadra e trascinarla sul podio, ma il terzo posto è stato raggiunto all’unisono da un gruppo di ragazzi (Izzo-Bori-Miressi-Vendrame) affiatati e abbastanza vicini a livello cronometrico. Poi nei 50 sl individuali Giovanni Izzo è volato in 22”55, mentre l’atteso Alessandro Miressi si è fermato in quinta posizione nei 100. Leggermente oscurata dalla Quadarella, ma comunque meritevole di lodi, Linda Caponi. Per la toscana podio sfiorato negli 800 sl (con miglioramento di tre secondi) e bronzo nei 400 sl con tanto di nuovo record italiano cadette cancellando di oltre un secondo (4’07”73) il tempo di una certa Federica Pellegrini che durava dal 2006. Da anni ai vertici diventerà presto una carta importante pure lei.

E ancora: Giulia Verona, ranista che vanta già titoli assoluti in vasca lunga, è incappata in una folle concorrenza guidata dall’ucriana-turca Viktoriya Gunes, praticamente di un’altra dimensione. Per l’azzurra settimo posto nei 100 e quinto nei 200 (2’25”90, pb). Un record anche per Giacomo Carini (53”51 per chiudere settimo nei 100 farfalla) e molti piazzamenti di lusso pure per Jacopo Bietti, Rachele Ceracchi e le altre staffette. Ingenua la 4×100 mista maschile, squalificata per cambio irregolare e mancata protagonista in una finale con il podio alla portata. Deludente Lorenzo Glessi, di cui da tempo si parla molto bene: in un Mondiale di alto livello stonano le sue premature eliminazioni, nonostante il nuovo primato personale nei 50 dorso.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: pagina Facebook Fina/DeepBlueMedia

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