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Ciclismo, Mondiale Richmond 2015: le pagelle. Sagan mostruoso, Italia bocciata

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Il Mondiale, la corsa per antonomasia. A Richmond è la Slovacchia a trionfare con il suo fenomeno: Peter Sagan. Strepitosa la prova del corridore della Tinkoff-Saxo sul circuito statunitense. Bocciata l’Italia, davvero nulla nella fase decisiva della gara. Andiamo a vedere le pagelle della prova iridata.

Peter Sagan, voto 10: un vero e proprio capolavoro. Che fosse il corridore più forte al Mondo non era neanche in discussione, purtroppo però dalle parole ai fatti ne passa. Lo slovacco, a soli 25 anni, ha già conquistato un numero indescrivibile di vittorie e una serie di prestazioni mostruose in tutte le corse più belle e difficili del circuito, ma gli mancava il successo più importante, in una grande classica. Non è arrivato neanche quest’anno, ma è arrivato qualcosa di più: il titolo iridato. Gambe, ma questa volta ancor di più testa: non si fa vedere per 257 chilometri, spunta fuori sull’ultima ascesa, stacca tutti in salita e aumenta il distacco in discesa. Un vero e proprio trionfo.

Michael Matthews, voto 8: per lui vale ancor di più il discorso fatto per Sagan. Poco citato alla vigilia tra i favoriti, il giovane velocista australiano si nasconde per tutta la corsa iridata, salvo poi comparire nello sprint finale battendo tutti i rivali. Peccato che davanti ci sia un corridore di un altro livello e che dunque debba accontentarsi della medaglia d’argento.

Ramunas Navardauskas, voto 8: storica medaglia per la Lituania, a portarla a casa è il corridore più forte del movimento baltico. Eccezionale la prova del passista lituano, abile a battere allo sprint rivali più performanti in volata. Ce lo aspettiamo davanti nelle classiche del prossimo anno.

Alexander Kristoff, voto 7: il norvegese, grande favorito della vigilia assieme a Sagan, si vede poco durante la gara, anche a causa di una caduta che lo ha coinvolto. Compare nello sprint finale, ma viene battuto da Matthews e Navardauskas, assestandosi al quarto posto. Un po’ di delusione, ma vista la prestazione del vincitore, c’era ben poco da fare.

Alejandro Valverde, voto 6: lo spagnolo corre il Mondiale da velocista, peccato che il suo spunto veloce sia molto meno performante nelle ultime stagioni rispetto ai fasti di inizio carriera. Sarebbe stato meglio un attacco nelle ultime ascese, invece si conferma “piazzato”, chiudendo al quinto posto.

Michal Kwiatkowski, voto 7: ci prova in tutti i modi a confermare la sua maglia iridata, purtroppo però non ne aveva. 2015 da dimenticare per il polacco che sul circuito di Richmond scatta a due giri dal termine, poi prova a tenere il ritmo dei migliori negli ultimi 5 chilometri e sprinta al nono posto.

Philippe Gilbert, voto 7,5: il campione del Mondo di Valkenburg non ha più la sparata di quei giorni. Approccia l’ascesa finale in testa, prova a fare la differenza, ma viene sopravanzato da Sagan che poi lo stacca addirittura in discesa. Prova a conservare il podio, ma non c’è nulla da fare contro la rimonta del gruppo. Da apprezzare però l’attacco.

Edwald Boasson Hagen, voto 7,5: praticamente stesso discorso fatto per Gilbert. Prende in testa l’ultima ascesa, tiene il passo del belga, ma non quello di un Sagan scatenato. Non ne ha per inseguire e viene ripreso e sorpassato dal gruppo.

Italia, voto 5: scompare praticamente nel momento decisivo, così come era successo un anno fa a Ponferrada. La squadra guidata da Davide Cassani si fa vedere negli ultimi tre giri, è in testa prima delle salite finali, poi si eclissa, chiudendo con Nizzolo (diciottesimo) miglior uomo.

Elia Viviani, voto 7: il migliore degli azzurri. Il suo attacco a due giri dalla fine, con un gran inseguimento sulla fuga formata da Kwiatkowski e Boonen, è la miglior azione degli uomini guidati da Cassani. Visto lo stato di forma sarebbe stato meglio conservarlo in vista dell’ultimo giro, anche se sarebbe servito solo per un piazzamento.

Diego Ulissi, voto 4: sarebbe dovuta essere il capitano azzurro, o qualcosa di simile, invece non si è praticamente mai visto, se non nelle ultime posizioni del gruppo, giro dopo giro. Un peccato viste le infinite qualità del corridore toscano della Lampre, che comunque non ha passato un buon periodo nell’ultimo mese. Lo aspettiamo nelle prossime gare.

Vincenzo Nibali, voto 5,5: il più in forma degli azzurri, viste le performance delle ultime settimane, si limita ad un ruolo da gregario, entrando in azione a molti chilometri dal traguardo e tirando per i compagni di squadra. Ci si aspettava di più.

Giacomo Nizzolo, voto 5: rimandato. Il ruolo di capitano è ricaduto sul lombardo della Trek, che purtroppo non è riuscito a tenere le ruote dei più forti, chiudendo solo al diciottesimo posto.

John Degenkolb, voto 4: assieme a Kristoff e Sagan, il favorito di giornata. La Germania tira praticamente per tutta la gara, ma il trionfatore di Sanremo e Roubaix scompare negli ultimi 2 chilometri dopo un improbabile attacco sul terzultimo strappo.

Matteo Trentin, voto 5: ci si aspettava tantissimo dal corridore trentino, vista la sua classe, ma dopo una gara corsa bene, scompare sul finale, quando sembrava potesse esserci almeno per un piazzamento.

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gianluca.bruno@oasport.it

Foto: FB Stefano Bertolotti