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Ciclismo

Vuelta a España 2015, le pagelle della seconda tappa: Chaves inarrestabile, Quintana indeciso

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Le pagelle della seconda tappa della Vuelta 2015.

Esteban Chaves, voto 9: finora in stagione non aveva brillato, ottenendo soltanto qualche raro piazzamento. Il colombiano, però, sceglie uno dei momenti migliori per ricordare a tutti di essere un talento di interessanti prospettive, piazzando la stoccata vincente nel suggestivo arrivo del Caminito del Rey. Il 25enne ha imposto un ritmo incessante per tutta la durata della salita, staccando uno dopo l’altro Quintana, Roche e Dumoulin con una progressione inarrestabile.

Tom Dumoulin, voto 8: l’olandese è in forma e con l’attacco sulle dure rampe finali lancia un segnale chiaro in vista dei Mondiali a cronometro. La condizione è ottima e, chissà, ancora da affinare completamente. Perde solo nel finale, quando non è riuscito a porre un freno allo scatenato Chaves.

Nicolas Roche, voto 7,5: un po’ a sorpresa viene lasciato libero dal Team Sky di giocarsi le proprie carte. L’irlandese ripaga quasi fino in fondo il favore, arrendendosi nel finale agli unici più forti di lui quest’oggi. E le sue chance di andare a caccia di gloria potrebbero essere finite, causa inevitabili obblighi di scuderia.

Daniel Martin, voto 6: come sul Mur de Huy e sul Mur-de-Bretagne, l’irlandese sbaglia completamente il tempo degli attacchi, ritardandoli troppi e ritrovandosi ancora una volta troppo lontano dalla testa. Le gambe ci sono, la lucidità tattica no.

Nairo Quintana, voto 6: è il primo a portare un attacco deciso, che con il passare dei chilometri si rivela però il massimo dell’indecisione. Il colombiano comincia a voltarsi indietro senza sapere probabilmente cosa fare, fino a perdere l’attimo giusto per restare agganciato al trio di testa. Indecifrabile.

Joaquim Rodriguez e Alejandro Valverde, voto 5: erano i due grandi favoriti, vista la salita finale perfettamente adatta alle proprie caratteristiche. Il loro consueto attendismo, tuttavia, non paga e nessuno dei due si muove in prima persona. Una possibile vittoria gettata a vento.

Vincenzo Nibali, voto 6,5: impossibile non apprezzare lo sforzo compiuto dallo Squalo per ricucire il gap dal gruppo principale dopo la caduta, quasi un trait d’union con la beffarda foratura ai piedi dell’Alpe d’Huez un mese fa. Sulla salita finale, poi, le gambe inevitabilmente non girano più e finisce ad un minuto da Froome.

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daniele.pansardi@oasport.it

Foto: Pagina Facebook Orica GreenEDGE

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