Pallanuoto
Pallanuoto, Mondiali Kazan 2015: bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto per il Settebello?
Si sono conclusi ieri, con la vittoria in finale della Serbia sulla Croazia, i Mondiali di pallanuoto maschile a Kazan. In casa Italia c’è molta delusione per la sconfitta ai rigori nella finale per il bronzo con la Grecia: non solo è sfuggita la medaglia (secondo quarto posto iridato consecutivo, dopo quello di Barcellona 2013), ma è mancata anche la carta per raggiungere in anticipo le Olimpiadi di Rio 2016.
Quindi come si può giudicare il Mondiale del Settebello? Non è stata una nazionale perfetta, questo è certo. Sandro Campagna, come ben sappiamo, ha provato a mescolare le carte, cambiando volto a questo gruppo e ringiovanendolo molto. L’assenza di un mancino puro alla vigilia ha fatto scalpore e, forse, è proprio quello che è mancato, soprattutto in azioni con l’uomo in più, la vera pecca di questo torneo iridato. Le sconfitte di inizio competizione avevano fatto discutere, la strepitosa vittoria con l’Ungheria ai quarti aveva sistemato tutto, ma purtroppo non è stato raggiunto l’obiettivo.
Bisognerà continuare a lavorare: il 2016, anno olimpico, è vicinissimo e l’Italia non può arrivare (bisognerà comunque conquistare il pass) a Rio senza lottare per una medaglia. Campagna si è confermato comunque uno dei migliori allenatori al mondo, quindi non si può non dargli fiducia. Il gruppo è unito, i giovani si sono ben inseriti: serve solo il cambio di passo.
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gianluca.bruno@olimpiazzurra.com
Foto: Renzo Brico
