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Leggendaria Italia! Sul podio in tutti gli sport acquatici. Al tavolo con le potenze Usa e Russia
In attesa della finale per il bronzo (con in palio Rio 2016) del Settebello e dell’attesissima sfida nei 1500 sl tra Gregorio Paltrinieri ed il cinese Sun Yang, quello che sta per concludersi a Kazan verrà ricordato come il miglior Mondiale di sempre per l’Italia negli sport acquatici.
Il numero attuale di medaglie (13) ha già superato il record di Fukuoka 2011, quando il Bel Paese si fermò a 12. Tuttavia gli azzurri hanno stabilito un primato ancor più luccicante: l’Italia, per la prima volta nella sua storia, è riuscita a salire sul podio in tutti gli sport in programma! Nuoto, nuoto sincronizzato, nuoto in acque libere, tuffi e pallanuoto: ovunque, almeno una volta, il tricolore ha fatto la sua comparsa nelle cerimonie di premiazione. Solo gli Stati Uniti sono riusciti a fare altrettanto. Si tratta di un’impresa assolutamente leggendaria, conseguita in passato solo dalla Russia (2001-2003-2007-2009-2011) ed dagli stessi americani (1986-1991-2007-2015). L’Italia, dunque, si accomoda di diritto al tavolo delle grandi potenze eclettiche del panorama acquatico. Una cerchia elitaria, da cui sono escluse corazzate del calibro di Cina, Australia, Gran Bretagna e Germania. Nessuna di queste, attualmente come nei decenni scorsi, possiede la polivalenza azzurra. Quella dote di eccellere su svariati fronti che da sempre caratterizza lo sport italiano tout court.
Va detto che, nelle ultime edizioni dei Mondiali, l’Italia ha spesso e volentieri raccolto medaglie in quattro dei cinque sport in programma. L’anello debole è sempre stato rappresentato dal nuoto sincronizzato. La prima medaglia iridata in questa disciplina risale al 2009, quando Beatrice Adelizzi conquistò il bronzo nel solo. L’en plein, tuttavia, fu vanificato da uno dei momenti più neri della nostra pallanuoto, con Setterosa e Settebello entrambi eliminati agli ottavi di finale.
L’uomo della provvidenza, in questo senso, si è rivelato Giorgio Minisini: con l’introduzione del duo misto, l’Italia si è riscoperta finalmente competitiva anche nel nuoto sincronizzato, dopo anni di tanti, troppi piazzamenti poco distanti dal podio. Il 19enne romano ha colto due pesantissimi bronzi, il primo nel tecnico con Manila Flamini ed il secondo nel libero con Mariangela Perrupato.
Se il piazzamento nel medagliere finale non sarà il migliore di sempre (l’Italia è stata quinta nel 2001 e nel 2011, oltre al terzo posto nell’edizione pionieristica del 1973; attualmente è settima), resta la grande soddisfazione per aver realizzato un’impresa degna di una vera potenza, difficilmente ripetibile in futuro, almeno in tempi brevi (soprattutto i tuffi, con il ritiro di Tania Cagnotto dopo Rio 2016, rappresentano una grande incognita). Intanto godiamoci un risultato stratosferico e meritato, di cui in fondo appena tre nazioni al mondo hanno l’onore di fregiarsi.
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federico.militello@oasport.it
Foto: Luca Reinoldi
