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Formula 1

F1, Ferrari: la dolce Ungheria non illuda! Lo sviluppo deve continuare!

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Nella canonica pausa estiva del Mondiale di F1 2015 che riporterà il Circus all’appuntamento del Gp del Belgio, per fine Agosto, è importante analizzare a posteriori quanto ha detto l’ultimo round in Ungheria, anche in prospettiva a ciò che potrebbe accadere nella seconda metà stagionale.

Inutile negarlo. Siamo tutti felici e contenti della vittoria della Ferrari, la prestazione sontuosa di Sebastian Vettel e la bellissima dedica a Jules Bianchi. Tuttavia, è anche opportuno, come si suol dire, riportare un po’ i piedi per terra e verificare alcuni dati interessanti che la gara di Budapest ha lasciato. In primis, la Rossa ha dimostrato, su una pista in cui l’erogazione del motore è fondamentale, di avere una vettura equilibrata. Ciò ha consentito sia a Vettel che a Kimi Raikkonen di migliorare decisamente le prestazioni dal venerdì alla domenica. Un andamento del genere favorito anche dal ricorso alla versione EVO della power unit, opportunamente modificata per l’occasione. Nelle prove libere, infatti, i tecnici rossi immaginavano di utilizzare la versione precedente per risparmiare il pacchetto in vista dei weekend di Spa-Francorchamps e Monza. Tuttavia il guadagno stimabile attorno ai 3 decimi a giro ha portato gli ingegneri di Maranello a decidere per il propulsore “evoluzione” e i risultati sia il sabato che in corsa si sono visti.

Altro aspetto importante è stato lo sfruttamento degli pneumatici. La Rossa, grazie ad un’ottima messa a punto, è riuscita a limitare al minimo i problemi con le coperture più dure esprimendosi alla grande con quelle morbide. I tempi di Seb e Kimi, nella prima parte di gara, paragonati a quelli della Mercedes di Rosberg, dimostrano la bontà del lavoro svolto da team. C’è un però! Se Hamilton fosse stato della partita, senza i suoi errori, cosa avrebbe potuto ottenere? Non vogliamo fare certo dietrologia, però analizzando i crono dell’inglese a pista libera, si nota che il vantaggio della freccia d’argento è stato di 2 decimi a giro sulla SF15-T. Pertanto, un vantaggio limitato, rispetto a quello che si è potuto vedere nelle qualifiche, ma pur sempre importante, che avrebbe dato un’altra vittoria a Lewis. 

In buona sostanza, il lavoro di affinamento aerodinamico e soprattutto di resa degli pneumatici anteriori deve essere perseguito con grande determinazione, perchè è altamente probabile che a Spa e Monza, le Ferrari possano soffrire maggiormente, per le curve veloci e i lunghi rettilinei caratterizzanti i due tracciati, nonché per la scelta delle mescole Pirelli. L’Ungheria deve essere valutata come una prestazione bellissima ma dettata anche dalle circostanze in cui non ha vinto l’auto più veloce ma il pacchetto uomo-macchina che non ha commesso errori. In questo senso, James Allison e il proprio staff potranno solo che giovare di una vittoria, alla vigilia, inaspettata perchè, come si suol dire, vincere aiuta a vincere ma non a illudersi.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Immagine: Ferrari/Colombo

Twitter: @Giandomatrix

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