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Equitazione, Europei Aachen 2015: Italia respinta dalle discipline olimpiche, promosso solo Bucci

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I Campionati Europei di Aachen 2015 hanno emesso un verdetto severo per l’equitazione olimpica italiana: la nazionale azzurra ha infatti mancato la qualificazione a cinque cerchi sia nella prova a squadre del dressage che in quella del salto ostacoli, con risultati che spesso hanno lasciato a desiderare anche a livello individuale.

Partiamo dal dressage, dove il pass olimpico rappresentava un’impresa proibitiva già in partenza. A complicare la questione ci si è messo poi anche l’incidente di Valentina Truppa, unica italiana al momento in grado di tenere i ritmi dell’élite continentale. Ma, se si poteva pronosticare un’Italia fuori da Rio 2016, si fa fatica ad accettare il diciottesimo ed ultimo posto dell’Italia, preceduta anche dal Lussemburgo, quattordicesimo. Anche dal punto di vista individuale, la situazione non migliora, visto che l’Italia è l’unica squadra nella quale nessun binomio è riuscito a superare la soglia de 67 punti percentuali. L’ultima presenza della squadra italiana nel dressage resta così quella di Atlanta 1996, quando gli azzurri si classificarono noni.

Maggiori speranze erano affidate al salto ostacoli, che però ha mancato entrambi gli obiettivi di squadra prefissati: non solo quello più ambizioso del pass a cinque cerchi, ma anche quello della top ten, terminando ad un mesto dodicesimo posto. Gli azzurri hanno infatti dilapidato i buoni risultati della prima giornata nella seconda, subendo la rimonta di diverse squadre e perdendo la possibilità di disputare la manche decisiva per l’assegnazione delle medaglie e delle quote olimpiche. Nel salto ostacoli si tratterà della terza assenza consecutiva del team azzurro, che ad Atene 2004, sua ultima apparizione, si classificò settimo. Qui di giustificazioni ce ne sono ben poche: se nel dressage si può considerare la scarsa tradizione nazionale nella disciplina, nel salto ostacoli, al contrario, l’Italia vanta un passato di gloriosi successi anche a livello olimpico, patrimonio che però è stato lentamente ma inesorabilmente dilapidato negli ultimi anni.

A livello individuale, l’unico ad ottenere una buona prestazione è stato Piergiorgio Bucci, tredicesimo con il suo Catwalk Z, un piazzamento lusinghiero considerando il livello attuale dell’Italia, e che avrebbe potuto essere addirittura migliore senza qualche errore evitabile. Rimandato Daniele Augusto Da Rios, alla prima esperienza in una grande manifestazione, che ha alternato prestazioni ottime ad altre meno buone, mentre sono assolutamente da bocciare Lorenzo De Luca e soprattutto Emanuele Gaudiano, che sulla carta dovevano essere i migliori della squadra italiana. Gaudiano, in particolare, non ha centrato neanche le prime cinquanta posizioni, ma ciò che lascia stupiti sono i suoi ottimi risultati nelle gare di contorno, dove ha ottenuto due vittorie: dunque, o l’azzurro ha accusato la tensione dell’appuntamento clou, oppure ha operato una scelta sbagliata tra i cavalli, con un Caspar 232 che è sembrato molto più in forma della “titolare” Admara 2.

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Immagine: Piergiorgio Bucci (Facebook)

giulio.chinappi@oasport.it

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