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Editoriali

Giochi Europei Baku 2015: Jessica Rossi, è il momento di una pausa?

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A 23 anni ha già vinto tutto: una Olimpiade, due Mondiali, tre Europei. Un palmares ineguagliabile per la stragrande maggioranza delle atlete in una carriera intera. Eppure sembra un tunnel senza uscita quello che ha imboccato Jessica Rossi nelle ultime due stagioni. Dopo aver fallito la prova individuale di fossa olimpica ai Giochi Europei di Baku 2015, chiudendo quattordicesima su venti iscritte (68/75), la romagnola oggi ha fatto anche peggio, vanificando le chance di medaglia dell’Italia nella prova a squadre mista, nella quale Massimo Fabbrizi aveva sfoderato al contrario un ottimo stato di forma.

Se già la qualificazione si era rivelata tutt’altro che brillante (42/50), Rossi si è sciolta completamente in semifinale, mancando ben sei bersagli su dieci. Sono numeri impietosi, che lasciano attoniti ricordando la ragazza che a Londra 2012 sbaragliava la concorrenza con un memorabile 99/100. Negli ultimi mesi la caduta dall’Olimpo internazionale è parsa sempre più rapida ed inarrestabile. In sostanza, non solo non si intravede alcun segnale di ripresa, ma al contrario il rendimento appare sempre più insufficiente. Potrebbe essere arrivato, dunque, il momento di una pausa. Fermarsi a riflettere, per ascoltare la sua anima e fare delle scelte. Comprendere se il tiro a volo è ancora parte integrante della sua vita e se, soprattutto, esistono ancora motivazioni per continuare ad inseguire nuove vittorie dopo averne già conquistate in abbondanza.

Di certo questa Jessica Rossi non fa bene né a se stessa né al tiro a volo italiano ed appare fuori luogo parlare di una carta olimpica per Rio che continua a sfuggire e che diventa ogni giorno più complicata. Oggi i tecnici, sperando che la gara a coppie potesse sbloccare l’olimpionica in carica, hanno di fatto commesso un errore, privando il Bel Paese di un podio ampiamente alla portata. A posteriori, avrebbe meritato di essere impiegata Deborah Gelisio, settima nella gara individuale e comunque più consistente al momento. Senza contare che, continuando a puntare su una Rossi in crisi di risultati, si sta ingiustamente lasciando da parte la giovane Silvana Stanco, unica azzurra capace sinora di agguantare il biglietto per Rio nel trap ed ormai lontana dalle gare da mesi.
Il talento e la classe di Jessica Rossi restano fuori discussione, così come non si cancella un passato di trionfi. Tuttavia il presente racconta di una tiratrice insicura e frenata dagli spettri delle proprie paure. Ecco che una pausa potrebbe rappresentare il nettare ideale per ricaricarsi e ritrovare sensazioni ormai smarrite. Spesso ai grandi fuoriclasse basta una scintilla per ritrovarsi.

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federico.militello@oasport.it

4 Commenti

4 Comments

  1. Luca46

    18 Giugno 2015 at 22:20

    Gli alti e bassi in un atleta sono normali. Io ritengo che una federazione debba monitorare lo stato dei migliori prospetti. Adesso si cerca di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati. Lo stesso vale per lo slittino per motivi diversi. Speriamo troppo nei miracoli ( che spesso siamo bravi ad ottenere) piuttosto che attuare delle strategie. Troppo attenti a consensi e poltrone che fare le cose giuste per ottenere dei risultati. Con Malagò è cambiato poco o niente.

  2. ale sandro

    18 Giugno 2015 at 21:33

    Al mondiale casalingo di Settembre ci sarà ovviamente anche la Stanco. Qui si sapeva che si sarebbe dato spazio anche a quegli atleti che ancora non avevano procurato la carta olimpica. La Gelisio è perfettamente in grado di qualificarsi per i Giochi a Lonato..o magari in coppa del mondo, anche se pure lei non è al massimo della condizione.
    E’ evidente che la Rossi non sta girando, credo che i tecnici azzurri abbiano tutta l’intelligenza e l’esperienza necessaria per comprendere se è il caso di non convocarla nelle prossime gare o di continuare a puntare su di lei, visto che comunque in un mondiale c’è anche la gara a squadre, e nei tre migliori punteggi la Rossi vale ancora il posto di titolare, a mio parere senza rubarlo a nessuno. Un campione come Frangilli nell’arco olimpico ebbe anche lui un lungo periodo di risultati non all’altezza, mi pare sia tornato a livelli pari al suo valore nel corso della sua carriera.

  3. Gabriele Dente

    18 Giugno 2015 at 21:30

    Il sostanziale dilettantismo che caratterizza lo sport italiano purtroppo può esporre gli atleti a situazioni del genere. Quando già così giovani si è vinto tutto quello che ha vinto Jessica Rossi, può essere difficile mantenere l’equilibrio tra stimoli, fiducia ed ambizioni. Si ha tutto da perdere. E quindi possono subentrare la paura e la sfiducia. Quando si cade in questa situazione le vie di uscita potrebbero essere tre: una pausa, come ipotizza Federico, un carattere eccezionale, come Valentina Vezzali (più unico che raro!), oppure una vera carriera professionistica che regali sempre nuovi stimoli agli atleti. Che li obblighi a mantenersi ad alti livelli se non altro facendo leva sulla professionalità e sulla possibilità di guadagnare. Escludendo per ovvie ragioni la terza via, vedremo ora che cosa succederà. Noi ovviamente facciamo i migliori “in bocca al lupo” a Jessica. E comunque, personalmente, credo che abbia un carattere molto forte che senz’altro la condurrà fuori dal tunnel.
    Coraggio, campionessa!

  4. Luca46

    18 Giugno 2015 at 20:15

    Tutto vero. Io credo che ci siano anche responsabilità della federazione e del Coni. Talenti del genere vanno seguiti ed aiutati. È grottesco arrivare ad una situazione così. Per quanto riguarda le competizioni dovrebbero partecipare le migliori perché così si rischia di bruciare anche chi va bene generando tensioni inopportune.

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