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Editoriali

Giochi Europei Baku 2015, il pagellone. Fioccano le insufficienze, figuraccia pallavolo

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IL PAGELLONE DEI GIOCHI EUROPEI DI BAKU 2015

Tiro con l’arco, 8.5: due ori (prova a squadre femminile e coppie miste) e diversi segnali di una crescita decisa rispetto alla flessione degli ultimi due anni. Un’iniezione di fiducia cruciale in vista dei Mondiali di Copenhagen, dove servirà arrivare tra le prime 8 squadre per qualificarsi a Rio 2016. Nei grandi eventi il tiro con l’arco non delude mai. Ci si aspettava qualcosa di più dalle prove individuali, ma gli azzurri tradizionalmente danno il meglio nelle gare per equipe.

Badminton, 5.5: gli ottavi di finale raggiunti da Jeanine Cicognini e Rosario Maddaloni erano l’obiettivo massimo possibile. Nonostante qualche segnale di miglioramento, rimaniamo lontanissimi dal vertice europeo, con nazioni come Spagna e Francia invece sempre più vicine al totem Danimarca.

Basket 3×3, 7: applausi per l’impegno ad una squadra composta da dilettanti che militano in B1 e giocano a pallacanestro la sera dopo gli impegni di lavoro. Colpo sfiorato agli ottavi di finale contro la Spagna. Hanno dato tutto, ci hanno creduto. Era l’approccio giusta da tenere. Bravi!

Beach soccer, 8: è mancata la ciliegina sulla torta dell’oro, tuttavia resta un torneo incredibile per la Nazionale di Massimiliano Esposito, capace di superare un girone di ferro con Russia e Spagna e raggiungere un argento insperato alla vigilia. L’ultimo successo del beach soccer italiano risale al 2005, quando gli azzurri si laurearono campioni d’Europa. La sensazione è che si siano poste le basi per tornare presto a vincere.

Beach volley, 3: media tra il voto degli uomini (1) e delle donne (5). Se Laura Giombini e Giulia Toti hanno conseguito un quarto posto comunque insperato alla vigilia, disastroso è stato il torneo dei gemelli Paolo e Matteo Ingrosso e dell’altra coppia formata da Alex Ranghieri ed Enrico Rossi. Partiti (nettamente) con i favori del pronostico, gli azzurri si sono arresi agli ottavi a degli avversari semi-sconosciuti, segno che probabilmente le motivazioni non erano quelle giuste. Probabilmente non si è compresa fino in fondo l’importanza dell’evento.

Boxe, 7.5: cinque finali, ma nessun oro. In campo maschile Valentino Manfredonia, pur non al meglio per un infortunio, ha sfoderato l’ormai consueta grinta, confermandosi ormai uno dei big dello sport italiano attuale. Vincenzo Mangiacapre, a dispetto dell’argento, continua a mancare in quei match contro avversari sulla carta dello stesso livello. Incoraggiante il podio del veterano Vincenzo Picardi, ancora in corsa per una qualificazione olimpica. Non è andato a medaglia, ma ha lasciato intravedere una stoffa interessante anche il medio Salvatore Cavallaro, mentre è rimandato il supermassimo Guido Vianello. Al femminile sono arrivati due argenti da specialità non olimpiche. Si riaccende dunque il dibattito per il possibile ballottaggio nei -51 kg tra Terry Gordini e Marzia Davide, mentre nei -60 kg forse è arrivato il momento di osare, puntando sin da subito sulla predestinata Irma Testa.

Canoa velocità, 5: miglior risultato un quinto posto di Giulio Dressino e Nicola Ripamonti nel K2 1000. Proprio questa sembra l’imbarcazione su cui puntare in vista dei Mondiali di Milano e delle Olimpiadi di Rio 2016 se si vuole provare ad agguantare una medaglia. Al momento, invece, non convince il progetto K4. Come si era già notato nelle prime gare di Coppa del Mondo, l’Italia ha compiuto innegabili passi in avanti, ma non basta ancora per colmare il gap dal resto d’Europa.

Bmx, 4: semifinale acciuffata per i capelli da Romain Riccardi. Troppo poco. Il movimento non decolla e l’Italia continua a fare da spettatrice.

Mountain bike, 5: due quarti posti pieni di rimpianti per Eva Lechner e Gerhard Kerschbaumer, in un contesto concorrenziale modestissimo. Altro settore in lenta, ma palpabile flessione.

Ciclismo su strada, 4: zero medaglie e grande occasione persa, soprattutto in campo maschile. Italia padrona della corsa, salvo farsi sorprendere nel finale dalla Spagna. Delusione tra le donne, con un tracciato rivelatosi troppo duro per Elena Cecchini. Con Elisa Longo Borghini, probabilmente, sarebbe cambiato tutto.

Tuffi, 6: l’argento di Ruslan Cristofori e la consapevolezza di poter lavorare su un paio di prospetti interessanti. Mancano ricambi, invece, a livello femminile.

Scherma, 8.5: anche con le seconde o terze linee, è sempre la nostra principale miniera di medaglie. Ben 12 podi, con 3 ori. Pesano però le mancate vittorie delle prove a squadre di fioretto maschile e femminile, dove l’Italia era la grande favorita per l’oro.

Ginnastica aerobica, 8: brillante medaglia d’argento per Michela Castoldi e Davide Donati. una coppia giovanissima e destinata ad una carriera importante. Attenzione, questo sport potrebbe diventare olimpico nel 2024.

Ginnastica artistica, 2: la Russia ha puntato su stelle come Aliya Mustafina e Victoria Komova, la Svizzera sulla campionessa d’Europa Giulia Steingruber. Giustamente, non hanno snobbato la competizione. A differenza dell’Italia, presentatasi in Azerbaijan con la squadra C. Basti pensare che a casa sono rimaste Vanessa Ferrari, Erika Fasana, Enus Mariani, Elisa Meneghini, etc…La finali raggiunte da Tea Ugrin (con una incredibile chance mancata alle parallele asimmetriche di salire sul podio) non bastano a salvare un bilancio più che mai fallimentare. Ancora peggio la squadra maschile, ma qui ormai da diversi anni non si riesce a curare la cronica piaga della carenza di ricambi all’altezza dei veterani.

Ginnastica ritmica, 4: grande involuzione per le Farfalle. Dopo il flop in Coppa del Mondo a Tashkent, è arrivato un altro stop inatteso a Baku. Tantissimi errori in tutti gli esercizi eseguiti e podio lontanissimo. Se due indizi fanno una prova, deve necessariamente scattare un campanello d’allarme.

Karate, 7: 3 medaglie d’argento su quattro occasioni disponibili. Bottino importante, anche se, considerate le potenzialità degli azzurri, almeno un oro doveva arrivare.

Judo, 5: media tra il voto degli uomini (3.5) e delle donne (6.5). In campo femminile, quanto meno, il gruppo c’è, come dimostra il bronzo della competizione a squadre. Odette Giuffrida, quinta, ha compiuto un altro passo verso la definitiva consacrazione, mentre preoccupa l’ormai cronica carenza di risultati di Edwige Gwend nei grandi appuntamenti. Livello prossimo allo zero in campo maschile, con 4 azzurri approdati al secondo turno e 4 subito eliminati. Una situazione che si protrae da troppo tempo nell’immobilismo generale da parte delle istituzioni.

Tiro a segno, 7: Petra Zublasing è la donna italiana dei Giochi, nonché attualmente la miglior interprete dello sport azzurro in generale, probabilmente alla pari con Elisa Di Francisca. Un trionfo debordante nella carabina 3 posizioni, con tanto di record del mondo. Ha trascinato poi il fidanzato Niccolò Campriani all’oro anche nella prova a coppie mista. Una fuoriclasse assoluta. Campriani, dal proprio canto, sembra ormai aver oltrepassato il periodo d’oro della carriera. Il toscano continua a non riuscire a gestire la pressione all’ultimo e decisivo tiro. Preoccupa, inoltre, la mancata qualificazione per la finale nell’amata tre posizioni. Una garanzia su livelli più discreti sono ormai anche Marco De Nicolo e Giuseppe Giordano. Stop. Il resto della squadra sembra essersi smarrito e non sarà facile agguantare altre carte olimpiche per Rio 2016.

Tiro a volo, 7.5: l’ennesima conferma di come l’Italia sia da podio in qualsiasi contesto in tutte le specialità. In grave difficoltà il solo settore del trap femminile, con Jessica Rossi e Deborah Gelisio che continuano a mancare l’appuntamento con il pass a cinque cerchi. Una situazione che sta danneggiando Silvana Stanco, unica azzurra qualificata per le Olimpiadi nel trap, ma ingiustamente tenuta fuori per lasciare spazio alle due connazionali in crisi d’identità.

Nuoto, 6.5: una pioggia di argenti e l’oro inaspettato di Sveva Schiazzano nei 1500 sl. Nel complesso non mancano gli elementi su cui costruire un futuro importante (su tutti Giulia Verona, Ilaria Cusinato, Alessandro Miressi e Giacomo Carini).

Nuoto sincronizzato, 5: da anni si cerca di rompere le gerarchie consolidate, scavalcando Russia, Spagna ed Ucraina. Niente da fare, ritenta e sarai più fortunato. L’Austria, invece, ha conquistato due medaglie a sorpresa. Forse non è solo una questione di giurie prevenute…..

Tennistavolo, 2,5: due azzurri presenti, entrambi eliminati al secondo turno. Assenti in campo femminile. Una comparsata.

Taekwondo, 6,5: non è arrivata la medaglia, ma si sono visti impegno, fame e voglia di arrivare. Erica Nicoli, Roberto Botta e Claudio Treviso hanno sconfitto avversari sulla carta più quotati, anche se è mancato un pizzico di esperienza per agguantare il podio. Proprio su Nicoli e Botta bisognerà costruire la rinascita.

Trampolino elastico, 2: impalpabile la presenza dell’Italia.

Triathlon, 3: l’Italia non è mai stata una corazzata in questo sport, anche se sporadicamente ha ottenuto grandi risultati, soprattutto al femminile (pensiamo ad esempio a Nadia Cortassa, più volte medagliata agli Europei). Attualmente, tuttavia, il movimento fatica enormemente a mantenersi a galla. Perché allora non sfruttare al meglio la grande occasione dei Giochi Europei, dove il campo partenti appariva tutt’altro che irresistibile? Forse non sarebbe arrivata comunque una medaglia, ma con i titolari si sarebbe potuto fare un pensierino alla top3. La Federazione ha invece deciso di puntare sui giovani, rinunciando in partenza a qualsiasi velleità di risultato. Anche se i titolari sono stati preservati per le prossime prove che garantiranno la qualificazione a Rio 2016, è una scelta che non condividiamo.

Pallavolo, 0: una vittoria complessiva ottenuta dalle compagini maschile e femminile in dieci partite. Una figura indecorosa, un risultato indegno della tradizione e del blasone dell’Italia. A Baku sono state mandate due squadre raffazzonate e costruite all’ultimo minuto, probabilmente anche senza le giuste motivazioni. Gli uomini hanno perso contro la Slovacchia, le donne con la Romania…In alcuni casi sarebbe più onorevole avere il coraggio di non partecipare, piuttosto che andare incontro a prestazioni da incubo.

Pallanuoto, 5: non sono arrivate medaglie, ma la selezione femminile ha evidenziato due-tre elementi davvero interessanti che a breve potrebbero far comodo al Setterosa.

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federico.militello@oasport.it

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