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Ciclismo

Baku 2015, prova in linea ciclismo femminile: niente Vos, ma l’Olanda fa paura

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Dopo la cronometro di ieri, il programma del ciclismo femminile su strada ai Giochi Europei di Baku si completa sabato con la disputa della prova in linea lungo un tracciato che presenta la salitella di Flame Towers Fairmont/Huseyn Cavid come punto più impegnativo: 120.7 i chilometri totali di gara.

Saranno 75 le atlete al via e tra queste non ci sarà Marianne Vos: al problema al bicipite femorale rimediato nella stagione di ciclocross ha fatto seguito una frattura alla costola in occasione di un allenamento di mountain bike, così la Cannibale olandese perderà l’appuntamento di Baku e non sarà nemmeno al via del Giro Rosa. In ogni caso, Chantal Blaak, Lucinda Brand, Amy Pieters, Anna Van der Breggen, Ellen Van Dijk e Annemiek Van Vleuten costituiscono un sestetto impressionante: quasi tutte capaci quantomeno di vincere in Coppa del Mondo, le tulipane si presentano ai Giochi Europei assistite oltretutto da un’ottima gamba, in particolare nel caso di Blaak, Van der Breggen e Van Vleuten.

L’Olanda, dunque, avrà il compito di fare la corsa, ma l’unica nazionale paragonabile – pur sulla carta in un gradino leggermente inferiore – ai Paesi Bassi è quella azzurra, rinnovando così un duello che orienta le sorti dei grandi appuntamenti del ciclismo femminile ormai da qualche anno. Potremmo definirla una squadra di “attaccanti veloci” quella a disposizione di Dino Salvoldi, perché Elena Cecchini, Valentina Scandolara, Tatiana Guderzo, Rossella Ratto, Maria Giulia Confalonieri e Arianna Fidanza sono tutte atlete dalle qualità significative in volata (particolarmente notevoli nel caso di Cecchini e della pur giovanissima Fidanza), ma al tempo stesso non temono le corse nervose e le azioni d’attacco. Con la campionessa d’Italia teorica capitana, anche alla luce dell’intrigante stato di forma delle ultime settimane, l’intera selezione tricolore sembra comunque pronta a dire la sua in ogni condizione di corsa, e questa è una caratteristica che, tra tutte le nazionali ai nastri di partenza, solo l’Italia e l’Olanda possono vantare.

Già, negli altri casi si dovrà fare i conti con singole atlete più che con squadre organizzate: attenzione alla polacca Katarzyna Niewiadoma, eccellente all’Emakumeen Bira, così come alla bielorussa Alena Amialiusik, particolarmente propensa alle salite – come del resto la polacca – e dunque potenziale protagonista a Flame Towers. Da Elena Kuchinskaya alle belghe (prive di Jolien D’Hoore), da Tetiana Riabchenko alla giovane danese Christina Siggaard, le altre contendenti rivestiranno il ruolo di outsider.

foto: pagina Facebook Anna Van der Breggen

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marco.regazzoni@oasport.it

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